Rassegna stampa 08-09.02.11 (aeroporto frosinone)

RIPARTE IL PROGETTO DELL'AEROPORTO DI FROSINONE

 

COMUNICATO STAMPA VERDI 09.02.11: NO ALL’AEROPORTO DI FROSINONE, SI ALLA VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO

RIPARTE IL PROGETTO DELL'AEROPORTO DI FROSINONE

 

COMUNICATO STAMPA VERDI 09.02.11: NO ALL’AEROPORTO DI FROSINONE, SI ALLA VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO

I Verdi della Provincia di Frosinone, rappresentati dai Portavoce Raffaele Bianchi ed Enzo Pirazzi, ribadiscono la propria opposizione al progetto di aeroporto civile a Frosinone. I Verdi motivano la loro contrarietà al progetto che vorrebbe trasformare l’aeroporto militare in aeroporto civile, con ragioni di sicurezza, come riportato anche dal parere dell’ENAV, laddove, tra l’altro, la pista di atterraggio sfiorerebbe le case di Anagni, Morolo e Colleferro e presenterebbe notevoli problemi di convivenza con l’aeroporto militare, ragioni ambientali, dal momento che la nuova aerostazione porterebbe cemento ed ulteriore inquinamento al già dissestato territorio della Valle del Sacco ed all’aria fortemente inquinata del comprensorio, ed infine anche per ragioni economiche, poiché le ingenti risorse necessarie ad un simile intervento potrebbero essere meglio utilizzate nella promozione di iniziative di sviluppo turistico, culturale, occupazionale e di mobilità sostenibile in un territorio le cui numerose ricchezze naturalistiche e storiche meritano di essere valorizzate e non mortificate con l’ennesimo aeroporto, in una nazione in cui gli aeroporti sono già troppi e debbono, al contrario, essere ridotti. Come Verdi vigileremo e continueremo a batterci a fianco dei cittadini affinché i soldi dei contribuenti, piuttosto che in una struttura inutile, inquinante e pericolosa, siano utilizzati nella tutela del territorio.

VERDI FROSINONE

I Portavoce: Raffaele Bianchi – Enzo Pirazzi

Ufficio stampa Verdi Lazio

 

MONTINO (PD). AEROPORTO FROSINONE INCONCILIABILE CON RADDOPPIO FIUMICINO E VITERBO

L'Unico 09.02.11

"Se parte il raddoppio di Fiumicino salta il nuovo aeroporto di Viterbo e viene bruciata sul nascere l’ipotesi Frosinone. Considero il raddoppio del “Leonardo da Vinci” non necessario per i volumi di traffico previsti, anche perché avrebbe un impatto devastante sul territorio romano inglobando 1300 ettari di Maccarese con le piste che arriverebbero a lambire la pineta di Fregene". E' quanto scrive in una nota Esterino Montino, Capogruppo PD alla Regione Lazio. 

"In ogni caso – aggiunge Montino – chi propone questa soluzione dovrebbe avere l’onestà intellettuale di dire che essa esclude la costruzione dell’aeroporto riservato a voli low cost a Viterbo. Quest’opera, prevista dal centro sinistra, è stata fatta propria sia dall’attuale maggioranza regionale che dal Governo. Nei giorni scorsi infatti lo stesso Ministro Matteoli, – precisa Montino – dopo un incontro con la Presidente Polverini e con gli amministratori locali della Provincia di Viterbo ha definito prioritaria la costruzione del nuovo scalo. Faccio notare anche che il PdL della provincia di Frosinone, attraverso il Presidente della Provincia Iannarilli, ha dichiarato la volontà di costruire il nuovo scalo della Ciociaria". 

"Il centro sinistra aveva in mente un sistema aeroportuale del Lazio, perché di questo ha bisogno la Regione. Con l’ingresso in campo anche del progetto di raddoppio di Fiumicino invece siamo vicini al caos tipico di quando manca capacità di governo e qualsiasi visione. Il PdL e la maggioranza su questo proliferare di nuovi aeroporti e mega raddoppi, – conclude Montino – dovrebbe provare, almeno provare, ad esprimere se non capacità di governo, almeno un’indicazione di marcia".



AEROPORTO, PRONTI A (RI)PARTIRE

La Provincia FR, 08.02.11, p. 2

Pronti a (ri)partire… da dove avevamo lasciato. Ad un anno e mezzo dall'ultimo intervento la società Aeroporto di Frosinone (AdF) ieri mattina ha incontrato i giornalisti per fare il punto della situazione e ripartire da quelle che lo stesso presidente Adf, Gabriele Picano, ha definito "certezze", riferendosi al lavoro degli ultimi mesi. Un lavoro studiato a tavolino insieme al presidente della Provincia Antonello Iannarilli, ai consiglieri di Ferentino Franco Martini, di Frosinone Tonino Capogna e soprattutto all'ingegner Alessandro Minotti firmatario del piano. Si riparte, quindi, dalla Regione Lazio e dalla firma entro quindici giorni del protocollo d'intesa tra AdF (Picano), Provincia (Iannarilli) e assessorato regionale alle Politiche della Mobilità e del Trasporto Pubblico Locale (Francesco Lollobrigida). L'accordo di programma stilato sulla rimodulazione del progetto – necessaria dopo l'ultima conferenza dei servizi – sarà definito da un tavolo tecnico che riunirà AdF, Provincia, Regione Lazio, Rete Ferroviaria Italiana e naturalmente i Comuni coinvolti. Accanto c'è il documento più importante, la delibera di 1 milione e 350mila euro con cui la Regione Lazio entrerà nel capitale sociale dell'AdF. «L'ingresso della Regione Lazio nel capitale sociale – hanno ribato Iannarilli e Picano – rappresenta il passo più significativo; vuol dire che gli amministratori regionali questa volta ci credono e che sono pronti ad appoggiare la realizzazione del ‘Sistema aeroportuale del Lazio meridionale'». A quel punto il dialogo con l'Enac, l'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, cui spetta il via definitivo, sarà molto più semplice.

E da qui il passo successivo sarà la richiesta di aumento del capitale sociale con l'ingresso dei soci operativi (come il Cosilam), delle associazioni di categoria e dei partner privati: «Stiamo contattando le quaranta aziende del vecchio elenco per capire chi è ancora intenzionato a muoversi verso la realizzazione del progetto e per quanto riguarda i privati possiamo dire fin da ora che di spazio ce n'è per tutti».

La parola chiave, come sempre è sinergia: «Un ruolo fondamentale lo avranno in particolare i comuni, da Valmontone a Cassino, ognuno dei quali farà la propria parte». Con un contributo prezioso – dopo l'approvazione dell'Asi alla variante del Prt nel luglio scorso – nel vasto quadro infrastrutturale che si allarga intorno al progetto i comuni di Valmonone, Fiuggi, Ferentino, Frosinone, Aquino e Cassino, saranno riferimento per il polo aeroportuale del Lazio Meridionale, con l'aeroporto regionale Frosinone (destinato all'aviazione commerciale), il piano dell'aeroporto leggero ed eliporto (destinato all'aviazione generale) che prevede l'intesa con l'aeroporto militare ‘Moscardini'; l'aeroporto di aviazione generale non commerciale di Aquino (riaperto il 15 gennaio scorso come ha spiegato il presidente della società HFD cui l'Enac ha affidato il sito, Lino della Corte) e la nuova stazione ferroviaria di Frosinone. «Con RFI ci siamo già incontrati – ha spiegato Picano -; l'idea è quella di pensare ad una linea di metropolitana leggera che possa collegare Valmontone a Cassino, utilizzando la vecchia linea ferroviaria (e non più la nuova della Tav come si era detto in precedenza, ndr)». Spazio e tempo, ha concluso Iannarilli, nelle prossime settimane saranno infine dedicati allo studio dell'impatto ambientale che l'opera riverserà sul territorio, tenendo conto del fatto che gran parte del progetto si riverserà sulla già martoriata Valle del Sacco. 

 

SCALIA: ‘IANNARILLI HA PERSO DUE ANNI’

La Provincia FR, 09.02.11, p. 2

Il consigliere regionale del Pd replica alle dichiarazioni del presidente della Provincia Antonello Iannarilli in merito al progetto dell'aeroporto.

«Finalmente il presidente Iannarilli, dopo quasi due anni di studio, si è convinto della bontà del progetto dell'aeroporto di Frosinone.

Peccato che, nel tentativo di mascherare la sua inerzia, abbia fatto passare come novità fatti già acquisiti sotto la mia presidenza, dicendo peraltro che io avrei invece prodotto solo fumo.

Ma veniamo alle presunte novità:

1) aeroporto del basso Lazio. Iannarilli dice che l'aeroporto non sarà più solo della provincia di Frosinone, ma dell'intero basso Lazio. Evidentemente, nonostante i due anni di studio, non si è accorto che la Regione Lazio ha già approvato con delibera n. 234 del 7 aprile 2009 (da me proposta) la localizzazione a Frosinone dell'aeroporto dell'intero basso Lazio.

2) Entrata della Regione nella società Aeroporto di Frosinone S.p.A. con sottoscrizione del capitale per 1.350.000 euro. La Regione ha deciso di entrare nel capitale sociale di ADF, sempre su mia proposta, con la legge di assestamento di bilancio dell'agosto 2009, stanziando 1.350.000 euro. Iannarilli, nel settembre di quell'anno impedì alla Regione di sottoscrivere l'aumento di capitale e di versare la somma impegnata perché – diceva – avrebbe dovuto essere autorizzato in tal senso dal Consiglio Provinciale. Tentai di spiegargli, non nota inviata alla stampa, che la competenza non era del consiglio e che avrebbe potuto procedere. E comunque, se proprio voleva passare per il Consiglio, lo invitai a convocarlo immediatamente. Sono passati un anno e sei mesi, ma di quel consiglio non c'è ancora traccia!

3) Accordo con R.F.I. per lo spostamento della Stazione ferroviaria nella zona Aeroporto ed attivazione della metropolitana di superficie Frosinone-Roma. L'accordo è stato già sottoscritto sotto la mia presidenza ed approvato dalla Regione Lazio, sempre su mia proposta, con delibera 631 del 7 agosto 2009.

4) Documento preliminare di valutazione ambientale strategica. I tecnici da me incaricati, il Prof. Franco Karrer, attuale presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, ed il Prof. Ivo Allegrini del CNR, hanno già da tempo completato il documento preliminare di VAS, il quale deve essere solo pubblicato dall'ASI. Peccato che sempre il presidente Iannarilli non abbia ancora apposto la sua firma al documento e ne abbia sinora impedito la pubblicazione.

5) Apertura al traffico civile dell'aeroporto militare Moscardini. L'aeroporto militare Moscardini è stato già aperto al traffico civile su mia richiesta con decreto del Ministro della Difesa del 2008.

6) Mancanza ad oggi di capitali privati. E' evidente che i privati potranno manifestare il loro interesse solo nella gara che la Regione deve bandire per l'individuazione del concessionario di costruzione e gestione dell'opera. Intanto, però, come più volte ha chiarito pubblicamente il Presidente di Federlazio, Ferraguti, sia questa associazione, che l'Unione Industriali, per bocca del Presidente di ANCE, Curzio Stirpe, hanno rappresentato la volontà delle proprie imprese, costituite in consorzio, a partecipare alla gara.

Vorrei infine chiarire al Presidente Iannarilli, che nonostante i due anni di studio non l'ha ancora compreso, che il progetto dell'aeroporto è uno solo: precisamente quello approvato dalla Provincia, sotto la mia presidenza, dai Comuni interessati e dall'ASI e trasmesso alla Regione, la quale l'ha fatto proprio ed ha indetto nell'ottobre 2009 la conferenza dei servizi per la sua approvazione. Peccato che Iannarilli non abbia ancora presentato in Regione le controdeduzioni che da un anno e mezzo la Regione stessa ha richiesto rispetto alle osservazioni sul progetto avanzate dagli altri enti coinvolti nella Conferenza dei servizi, bloccando di fatto la Conferenza stessa.

La realtà è che Iannarilli non ha fatto nulla in questi due anni.

Se da oggi si intende cambiare registro, sono il primo a rallegrarmene e do la mia totale disponibilità a collaborare, continuando a sollecitare la Regione a fare gli adempimenti che a lei toccano e condividendo, come sto facendo, con i colleghi di maggioranza eletti in Provincia la mia proposta di legge sul sistema aeroportuale del Lazio.

Intanto, però, abbiamo perso due anni!»

 

PRONTI A RIPARTIRE

Il Messaggero FR 08.02.11 p.31

Da più di un anno non se ne aveva notizia: “Stiamo esaminando le carte” spiegava ad ogni richiesta il presidente della Provincia Antonello Iannarilli.

Ieri invece, tutta la macchina burocratica che ruota attorno all’aeroporto di Frosinone è stata riaccesa. A manovrarla non soltanto la società AdF con la Provincia di Frosinone, ma ci sarà anche la Regione con il suo milione e 380mila euro a disposizione da mesi come quota per entrare nel capitale sociale e con un protocollo d’intesa nel cassetto da firmare, entro breve, con tutti i partner territoriali.

L’unica certezza è che, se sarà, sarà uno scalo regionale, con una portata annua di passeggeri dai 400mila ai 3 milioni. “Perfettamente compatibile, quindi, con il Moscardini che presto apriremo al traffico privato” è stato detto ieri. Sarà poi inserito all’interno di un polo più ampio che partirà da Valmontone (in attesa della realizzazione del parco a tema che si prevede porterà 2 milioni di visitatori l’anno), passando per Fiuggi (come centro di ricettività), Ferentino e Frosinone (come sede fisica dell’aeroporto), Aquino (dove lo scorso 15 gennaio è stato aperto al traffico aereo privato il piccolo aeroporto), arrivando a Cassino, e alla fermata Tav.

Già perché Rfi ha già dato il proprio assenso per la partecipazione al progetto con lo spostamento della stazione di Frosinone e la realizzazione di una metropolitana leggera che, in coordinamento con la Tav, possa permettere il collegamento con la Capitale in mezz’ora. Insomma niente di nuovo rispetto al percorso già effettuato dall’amministrazione di Francesco Scalia due anni fa. Se non il fatto che la Provincia ha finalmente deciso quale posizione tenere sull’argomento e che un tavolo tecnico, a seguito di quella famosa conferenza dei servizi interrotta, sarà subito allestito, per fare da cabina di regia all’intera operazione.

“Ma non siamo stati fermi per un anno e mezzo” hanno precisato dalla dirigenza di AdF. “Abbiamo lavorato per la stesura del documento preliminare Vas”. Infatti occorre prima il responso della valutazione d’impatto ambientale: il faldone è già stato consegnato al presidente Iannarilli ma è ancora in fase di studio. “Sarà pubblicato insieme al Prt dell’Asi per 60 giorni per le osservazioni – ha spiegato ieri il neopresidente di AdF, Gabriele Picano accanto a Iannarilli -. Dopodichè si parte”.

Con quali fondi però, visto che di capitali privati ancora non se ne vede l’ombra e senza di essi la realizzazione del polo è impossibile? “Dalla Regione attendiamo il versamento della terza tranche di finanziamenti, poco meno di due milioni di euro. Entreranno altri soci, come il Cosilam. E poi busseremo in Europa. Alla fine – ha concluso Picano – quando il progetto sarà più concreto i privati non mancheranno”.

De. Co.