Rassegna stampa 06.06.11

IN CIOCIARIA (AD ANAGNI) IL PRIMO GRANDE IMPIANTO DI SMALTIMENTO VETRO DEL CENTRO-SUD?
Il Messaggero Fr 07.06.11 p.31 (prima)
di DENISE COMPAGNONE

IN CIOCIARIA (AD ANAGNI) IL PRIMO GRANDE IMPIANTO DI SMALTIMENTO VETRO DEL CENTRO-SUD?
Il Messaggero Fr 07.06.11 p.31 (prima)
di DENISE COMPAGNONE

Ci sono un gruppo di grandi aziende operanti nel settore del vetro, compresa la Saint Gobain, dietro la joint venture che vuole realizzare il primo grande impianto di smaltimento di vetro nel centro sud Italia. Il sito, in grado di smaltire 200mila tonnellate annue di rottami vetrosi, sorgerà in provincia di Frosinone entro la metà del 2012. Cambierà così il destino della Videocon, così come si vocifera in questi giorni, oppure l’impianto sorgerà altrove? L’abbiamo chiesto ad Antonio Lui, presidente della sezione produttori vetro di Assovetro, nonché amministratore delegato per l’Italia di Saint Gobain. È stato lui, qualche giorno fa, a dare l’annuncio di questo investimento. «Non posso che confermare la notizia», ha ribadito. «L’intenzione di questa società è quella di mettere in atto questo investimento proprio nella provincia di Frosinone, individuata come strategica non a caso». Concorrono, come detto, su questa scelta, la non ottimale situazione dello smaltimento dei rifiuti in provincia. Concorre la posizione strategica, geograficamente parlando, della Ciociaria. Concorrono infine, ma non certo per ultime, la stretta morsa della crisi che ancora non si allenta parlando in particolare in termini di carenza occupazionale e difficoltà delle imprese che si ripercuotono in prima battuta sullo “stentoreo” potere d’acquisto delle famiglie. Ma sarà Videocon o no? Andare più a fondo nella notizia non è possibile. “Per l’annuncio ufficiale e la presentazione del progetto vorrei che a parlarne fosse il presidente di questa costituente società.. Lo faremo tra qualche giorno in una conferenza stampa ufficiale». Ma a che punto è oggi l’iter? «Stiamo verificando per l’acquisizione di terreni – risponde Lui – e siamo a buon punto. Ma più di questo, per ora, non posso dire».
 

ATINA. INAUGURATO IL PARCO FOTOVOLTAICO DA 999 KW DI POTENZA

L’inchiestaonline, 06.06.11

Inaugurato il Parco fotovoltaico. 4200 pannellii fotovoltaici, esteso su 2 ettari di terreno, può produrre 999 Kw e ridurre 6000 Q.li di CO2 annui.E’ entrato in funzione la scorsa settimana il parco fotovoltaico ad Atina Inferiore. Si tratta di un’opera di particolare importanza per il risparmio energetico.  L’impianto è costituito da circa 4.200 pannelli fotovoltaici da 235 Watt ciascuno di potenza, forniti della ditta canadese CANADIAN SOLAR e per un totale di 999 Kw di potenza. È installato su un terreno di circa 2 ettari. Una particolare caratteristica dell’impianto consiste  nel fatto che tutta l’energia prodotta deve necessariamente  essere immessa nella rete ENEL, con apposita convenzione stipulata con ENEL DISTRIBUZIONE.  Il costo di realizzazione dell’impianto è stato di oltre 3 milioni di euro, interamente finanziato con fondi privati e bancari.  Si tratta di un parco fotovoltaico che al massimo può produrre 999 Kw.  Su base annua l’impianto produce circa 1.200.000 Kw/h. Il dato ambientale più significativo è quello legato alle emissioni in atmosfera di CO2 (Anidride carbonica – uno dei fattori scatenanti il fenomeno noto come “Effetto Serra”) pari a zero. Per produrre lo stesso quantitativo di energia con un impianto equivalente – ad esempio a combustione da petrolio – un parco fotovoltaico come quello realizzato ad  Atina, evita emissioni inquinanti per circa 6.000 Q.li di CO2 annui. Particolare soddisfazione è stata espressa dal presidente del Consiglio regionale, Mario Abbruzzese.  “Esprimo il mio apprezzamento all’Amministrazione comunale di Atina – detto Abruzzese  a margine della cerimonia di inaugurazione  – e  voglio ringraziare in particolar modo l’ingegner Silvio Mancini per la grande dedizione con cui ha contribuito all’ideazione e realizzazione di questo strategico progetto, unico in tutta la Val di Comino”.  “Investire nelle cosiddette energie alternative – ha ricordato Abbruzzese – significa conseguire un significativo risparmio energetico utilizzando una fonte rinnovabile, come la luce solare. Significa produrre energia elettrica senza emettere sostanze inquinanti, non provocando inquinamento acustico ed allo stesso tempo evitando di attingere alle riserve di combustibili fossili.

GAIA, TERMOVALORIZZATORE DI COLLEFERRO FERMATO PER MANCANZA DI CDR E LAVORATORI MESSI IN FERIE FORZATE

Eccolanotiziaquotidiana, 06.06.11

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO: Ci troviamo per l’ennesima volta al paradosso che il Lazio è al collasso con i rifiuti e il Termovalorizzatore di Colleferro è stato fermato per mancanza di CDR da smaltire. Come nella migliore tradizione italiana sono i lavoratori a pagarne le conseguenze venendo messi in ferie forzate. Gli impianti di Colleferro, dopo le vicende ormai tristemente note, sono all’avanguardia in termini di controllo delle emissioni ed i limiti imposti a Colleferro sono molto più restrittivi di altri impianti presenti su tutto il  territorio nazionale. I nostri impianti sono inseriti nell’ambito di un Piano Regionale dei Rifiuti a dimostrazione dell’importanza ambientale che rivestono, nonostante ciò a “qualcuno”, in barba ad un accordo sottoscritto (Ama?), è concesso, anziché trattarle per produrre CDR, di mandare tonnellate di rifiuti in discariche che dovrebbero essere chiuse da tempo o in impianti dove il prezzo di conferimento è più conveniente solo per il fatto che gli incentivi CIP 6 non sono ancora scaduti come per i nostri impianti.È da più di un anno che la Regione Lazio si è impegnata ad elaborare una tariffa unica regionale di smaltimento del CDR al fine di scongiurare le speculazioni di ordine economico e per garantire lavoro a tutti gli impianti presenti sul territorio regionale. Aver creato e sbandierato in campagna elettorale la creazione di una società regionale per salvare tutto il Gruppo Gaia è sicuramente un passo importante ma che non basta perché i tempi del mercato e di conseguenza quelli dei lavoratori non possono attendere più quelli della politica. Non riusciamo a capire perché dopo tante parole in merito al nobile progetto di voler creare questa newco regionale, scongiurando le possibili infiltrazioni camorristiche legate notoriamente all’ambito dei rifiuti, non si sia proceduto subito ad una cosa che a noi sembra di una semplicità disarmante e che garantirebbe il lavoro a tutti gli impianti del piano regionale, ….non vorremmo pensare che questa perdita di tempo possa favorire altri “attori” più o meno noti. Chiediamo alla Regione di dare un seguito serio e responsabile a quel tavolo aperto più di un anno fa per stabilire velocemente la tariffa unica regionale per fare in modo di rendere ancora competitivi i nostri impianti che, lo ribadiamo, sono fondamentali sia dal punto di vista ambientale che sociale.

 La Rsu Gaiagest Srl