Rassegna stampa 03-05.06.11

IANNARILLI RIBATTE AGLI ATTACCHI DI SCALIA CIRCA GLI INCARICHI ESTERNI NEL SETTORE AMBIENTALE
Il Messaggero Fr 05.06.11 pp.33 (prima) e 35
di DENISE COMPAGNONE

Settore Ambiente, incarichi esterni per centinaia di migliaia di euro? «Cifre gonfiate. E comunque, abbiamo dovuto affidarli necessariamente visto il disastro che abbiamo trovato: credo che buona parte dell’inquinamento di questa provincia dipenda dai mancati controlli da dieci anni a questa parte».

IANNARILLI RIBATTE AGLI ATTACCHI DI SCALIA CIRCA GLI INCARICHI ESTERNI NEL SETTORE AMBIENTALE
Il Messaggero Fr 05.06.11 pp.33 (prima) e 35
di DENISE COMPAGNONE

Settore Ambiente, incarichi esterni per centinaia di migliaia di euro? «Cifre gonfiate. E comunque, abbiamo dovuto affidarli necessariamente visto il disastro che abbiamo trovato: credo che buona parte dell’inquinamento di questa provincia dipenda dai mancati controlli da dieci anni a questa parte».
Antonello Iannarilli risponde alle accuse di Francesco Scalia senza mezzi termini. E lo fa accusando a sua volta l’ex presidente. Sull’ambiente che va giù pesante: «Esistono oltre 500 pratiche di sanzioni amministrative inevase. La gran parte delle autorizzazioni rilasciate non sono conformi alla normativa. La Provincia, in materia di ambiente ha prima di tutto un ruolo di controllo – affidato prima alla Ecopro e poi alla Servizi Vari – e invece lo stesso settore, insieme con la precedente gestione dell’Arpa, per anni ha completamente abdicato a questo ruolo. È per questo che anche la Guardia di finanza e la Procura stanno indagando in più di qualche caso. Non conoscevamo neppure la lista dei siti inquinati. Ora, da sei mesi a questa parte, da quando è stato sostituito il dirigente, stiamo riprendendo a lavorare».
E le imprese che secondo Scalia, non riescono ad ottenere autorizzazioni ambientali da mesi? «Lo sfido ad indicare nome e cognome di queste aziende. Lui invece mi sa dire quale atto amministrativo ha messo in campo a tutela dell’ambiente? La gran parte degli scarichi fognari sono fuori norma, così le emissioni in atmosfera. E poi ci domandiamo dove arriva l’inquinamento».
Ma gli incarichi professionali, comunque, ci sono stati. «Sì, era necessario, considerata la complessità della materia. Ma complessivamente si tratta di 137mila euro, altro che le cifre astronomiche di Scalia. I professionisti da noi incaricati dovranno fare istruttorie su 40 pratiche di scarichi idrici, 40 progetti di rinnovo impianti di trattamento rifiuti; 137 istanze di immissioni in atmosfera, 119 iniziative di bonifica dei siti inquinati, 80 progetti di impianti di produzione di energia elettrica e una pratica di spandimento di fanghi di depurazione”. E la Servizi Vari, che si occupava di questo, e che ora secondo la sentenza del Tar (che ha bocciato la deliberazione con la quale il Consiglio provinciale rendeva nulla la costituzione della srl, ndr) dovrebbe essere riattivata? «La Sv è il problema più piccolo di questa provincia – dice il presidente -. Faremo ricorso al Consiglio di Stato. E poi, sui costi: moltiplicando per 9 anni i 117mila euro annui della Ecopro, così come dice Scalia, arriviamo a un milione e 53mila euro. Dalle carte però risulta che la società in quegli stessi anni ha riscosso ben 3milioni e 338mila euro. Viene da chiedersi: dov’è la differenza?»
Le accuse di Iannarilli ieri hanno riguardato molti altri settori: spiccano quelle sull’edilizia scolastica: «Altro che settore all’avanguardia come si vanta Scalia. Di tutte le scuole solo 5 o 6 sono adeguate alle norme antincendio o antisisma. Servono 60 milioni per la messa a norma e non sappiamo dove reperirli».Settore Ambiente, incarichi esterni per centinaia di migliaia di euro? «Cifre gonfiate. E comunque, abbiamo dovuto affidarli necessariamente visto il disastro che abbiamo trovato: credo che buona parte dell’inquinamento di questa provincia dipenda dai mancati controlli da dieci anni a questa parte». Antonello Iannarilli risponde alle accuse di Francesco Scalia senza mezzi termini. E lo fa accusando a sua volta l’ex presidente. Sull’ambiente che va giù pesante: «Esistono oltre 500 pratiche di sanzioni amministrative inevase». Malgrado i milioni spesi.

FROSINONE. LEGAMBIENTE, CIRCOLO 'IL CIGNO', 4 SI AI REFERENDUM

L’inchiestaonline, 03.06.11

'Il Cigno' circolo di Legambiente organizza incontri a sostegno del SI' ai quattro quesiti referendari. Dopo le elezioni amministrative, un altro impegno elettorale attende i cittadini italiani i prossimi 12 e 13 giugno, si tratta dei referendum sull´acqua pubblica, sul legittimo impedimento e sul nucleare.Il circolo 'Il Cigno' di Legambiente Frosinone ha previsto fino al 10 giugno una serie di incontri per illustrare i quesiti e invitare i cittadini a votare e a scegliere di votare quattro sì ai referendum. "Dobbiamo essere presenti nelle piazze, organizzare iniziative, parlare dei quesiti, invitare al voto: dobbiamo insomma puntare all'obiettivo di raggiungere il quorum elettorale. Al di là delle collocazioni politiche – scrivono i responsabili del circolo in una nota – e ideali, andiamo a votare, non lasciamo che scelgano per noi e, per quanto ci riguarda, votate SÌ a tutti i quesiti". Legambiente, con il Circolo il `Cigno´ di Frosinone, ha organizzato per i giorni 4 e 10 giugno incontri con lo scopo di sensibilizzare la pubblica opinione al voto.

SORA/ESULTA WILDERNESS «ALBERI DI ETÀ MILLENARIA», TUTELATA FAGGETA DI 30 ETTARI

Il Messaggero FR, 03.06.11 p.36

Il Comune di Sora tutela un biotopo di tasso (taxus baccata), ossia un’area dove vivono organismi vegetali e animali. Soddisfazione è stata espressa dall’associazione per la Wilderness. «Sebbene la presenza di questo biotopo sui Monti Ernici sorani fosse nota da tempo – scrive il presidente dell’associazione Germano Tomei – la sua integrale salvaguardia è avvenuta grazie ad una proposta avanzata dall’Associazione Italiana per la Wilderness dopo che era stata scoperta la presenza di alcuni esemplari di età millenaria, cosa che rende veramente unico il biotopo». La Giunta comunale uscente, con uno degli ultimi atti amministrativi approvati, ha quindi deciso, continua la nota, di «sottoporre ad una rigida protezione circa 30 ettari della faggeta d’alto fusto nel cui sottobosco vegetano le rare piante che dell’ombrosità dei faggi hanno bisogno». L’organizzazione ha poi evidenziato che già qualche anno fa c’era stata «la riperimetrazione della splendida Area Wilderness Monti Ernici Orientali che protegge tutta la montagna di Sora, e nel cui ambito erano già state delimitate tre “Zone di Tutela Ambientale” particolarmente protette, alle quali oggi si aggiunge quella della “Tasseteje” che assicura la protezione di questo importantissimo biotopo di Tasso». Il presidente Tomei poi auspica «grande responsabilità» da parte della nuova amministrazione guidata da Ernesto Tersigni «affinché questo gioiello di biodiversità possa preservarsi integro a vanto di Sora e delle sue montagne». «Se questa decisone ha estrema valenza scientifica – conclude – essa non potrà che avere anche un risvolto sul piano turistico; e proprio per questo va evidenziato il fatto che una eccessiva frequentazione potrebbe rappresentare un rischio per l’integrità di questo luogo».