Rassegna stampa 12.09.11

INCIDENTE NUCLEARE IN FRANCIA
Ansa.it 14.17
In Francia si e' verificata l'esplosione di un forno presso il sito nucleare di Marcoule nel sud del paese (a 30 km da Avignone): è quanto riferiscono le autorità francesi. Ci sarebbero stati "un morto e alcuni feriti" di cui uno "molto grave" nell'esplosione. Lo riferisce il sito internet del quotidiano locale Midi Libre.

Per il momento, "non c'é stata fuga all'esterno" del sito di Marcoule: lo ha detto un portavoce del Commissariato dell'energia atomica (CEA), riferendosi al rischio di fughe radioattive dopo l'incidente alla centrale di Marcoule. I pompieri hanno eretto un perimetro di sicurezza intorno alla centrale, a causa del rischio di fughe.

INCIDENTE NUCLEARE IN FRANCIA
Ansa.it 14.17
In Francia si e' verificata l'esplosione di un forno presso il sito nucleare di Marcoule nel sud del paese (a 30 km da Avignone): è quanto riferiscono le autorità francesi. Ci sarebbero stati "un morto e alcuni feriti" di cui uno "molto grave" nell'esplosione. Lo riferisce il sito internet del quotidiano locale Midi Libre.

Per il momento, "non c'é stata fuga all'esterno" del sito di Marcoule: lo ha detto un portavoce del Commissariato dell'energia atomica (CEA), riferendosi al rischio di fughe radioattive dopo l'incidente alla centrale di Marcoule. I pompieri hanno eretto un perimetro di sicurezza intorno alla centrale, a causa del rischio di fughe.

Il forno esploso sul sito nucleare di Marcoule si trova nel centro per il trattamento delle scorie di una filiale di EDF: è quanto riferiscono i pompieri e la polizia.

La centrale di Marcoule è stata la prima centrale nucleare francese, nella Linguadoca-Rossiglione. La centrale possiede 3 reattori UNGG (una versione francese del Magnox inglese) da 79 MW totali. E' stata la prima centrale nucleare francese, nello stesso sito esiste anche un altro reattore (il N°1) costruito dal 1955 al 1956 da soli 2 MW e non utilizzato per la produzione elettrica. La centrale fa parte del più ampio sito nucleare Marcoule, un'istallazione industriale gestita da AREVA e dal CEA. A Marcoule furono costruiti i reattori nucleari a uso militare per le ricerche destinate alla costruzione della bomba atomica francese.

Marcoule si trova a 242 km in linea d'aria da Ventimiglia, 257 da Torino, 342 da Genova.

Il Messaggero.it, 13.52

ROMA – Un'esplosione si è verificata in un forno della centrale nucleare di Marcoule, nella Linguadoca-Rossiglione, nel sud-est della Francia. C'è il rischio di fuga radioattiva. La centrale si trova nei pressi di Avignone e Nimes, sulla riva destra del Rodano e dista poco meno di 200 chilometri dal confine con l'Italia (Argentera è il comune più vicino, in provincia di Cuneo). In linea d'aria Marcoule dista 242 km da Ventimiglia, 257 da Torino, 342 da Genova.

L'incidente ha provocato un morto e tre feriti, di cui uno molto grave, e sarebbe avvenuto a seguito di un incendio in un sito di trattamento delle scorie nucleari.

I vigili del fuoco hanno creato un perimetro di sicurezza a fronte di un rischio di perdite, ma non sono stati in grado di fornire una al momento una valutazione dell'incidente. La prefettura ha detto non essere in grado di comunicare notizie, per ora. Un portavoce della Commissione per l'Energia Atomica ha detto che l'incidente è avvenuto nel sito Centraco della società Socodei, controllata del gruppo Edf, a Codolet. «In questo momento – ha affermato il funzionario – non vi è rilascio verso l'esterno».

La centrale di Marcoule è la prima entrata in funzione in Francia, nel 1955, e consta di tre reattori Ungg (versione francese del Magnox inglese), oltre a un prototipo del reattore autofertilizzante Phenix. La centrale fa parte del più ampio sito nucleare industriale gestito da Areva e dal Cea. A Marcoule furono costruiti i reattori nucleari a uso militare destinati alla costruzione della bomba atomica francese.

In Italia iI Dipartimento della Protezione civile è in contatto con l'Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) e con i Vigili del fuoco per monitorare e verificare gli eventuali rischi per l'Italia dopo l'esplosione che si è verificata a Marcoule. Per ora, fanno sapere al Dipartimento, le informazioni arrivate dalla Francia non parlano di dispersioni radioattive. I Vigili del fuoco hanno una rete di rilevamento della radioattività attiva sul territorio nazionale, pronta a segnalare anomalie.

Lunedì 12 Settembre 2011 – 13:52    Ultimo aggiornamento: 14:24

Alatri. Il fiume Cosa, all'altezza di Carano, sempre più una latrina (titolo nostro)
Il Messaggero Fr 12.09.11 p. 47

Ancora allarme inquinamento ad Alatri. Sotto la lente degli investigatori il fiume Cosa, all’altezza di Carano. Si muove anche il presidente della Commissione Ambiente dell’Amministrazione Provinciale Silvio Tagliaferri. «Purtroppo, dopo le prime segnalazioni dei residenti e abitanti della zona, dobbiamo registrare un peggioramento della situazione del tratto del fiume Cosa – attacca Tagliaferri -. Infatti l’acqua che scorre, basta recarsi sul ponte di Carano per rendersene conto, è sempre più nera, maleodorante e ricca di liquami. È chiaro che occorre fare in fretta, il rischio inquinamento è ormai drammatico».
«Credo anche che sia il caso di effettuare una ricognizione dei depuratori dell’intero territorio, ricordo infatti che nella parte superiore del tratto in questione c’è il depuratore del Porpuro e i reclami dei residenti sono numerosi. Serve una verifica per scovare le cause».
Il consigliere del Pdl chiede poi un intervento delle autorità competenti: «Mi aspetto come presidente della Commissione Ambiente una azione concreta e che porti ad una definizione della problematica non più sopportabile per i cattivi odori e i danni ambientali. Il silenzio che c’è stato su questa vicenda, anche dell’autorità comunale, evidenzia che sul tema tutela ambientale occorre fare molto. Quindi chiediamo alle autorità preposte controlli immediati», conclude Tagliaferri.
Ma. Ce.