var sc_project=6482025; var sc_invisible=0; var sc_security="a82e83e1";
Comunicato Stampa
Retuvasa e Comitato Residenti Colleferro
Colleferro, la Regione Lazio rilascia l’AIA per la discarica di Colle Fagiolara in un contesto privo di certezze e carico di rischi.
Con Determinazione regionale n. G04202 del 4 aprile 2017, pubblicata sul BURL del 13 aprile, Lazio Ambiente S.p.A. ottiene il rinnovo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) per la discarica di Colle Fagiolara a Colleferro.
Prima di questa Autorizzazione, secondo le nostre conoscenze di diritto amministrativo, la discarica era gestita in modo illegittimo e abbiamo fatto valere l’assenza di un titolo autorizzativo valido nei nostri ricorsi contro l’impianto di Trattamento Meccanico Biologico (TMB), la sopraelevazione di 7 metri della discarica, l’impianto di percolato, tutti ricorsi pendenti nei diversi gradi di giudizio al TAR del Lazio e al Consiglio di Stato con richiesta di pregiudiziale alla Corte di Giustizia Europea.
Ed ecco che improvvisamente la Regione, riteniamo costretta dai nostri ricorsi, corre ai ripari sana lo stato di presunta illegittimità e concede il rinnovo fino al 2022.
Partiamo dalla constatazione che rimangono sempre inascoltate le nostre obiezioni sul presumibile conflitto di interessi tra ente autorizzatore (Regione Lazio) e società autorizzata (Lazio Ambiente SPA), di proprietà dell'Ente Regione e che come sappiamo sono lo stesso soggetto sotto diversa forma giuridico-amministrativa.
L’illogicità e l’illegittimità, però, di questi procedimenti autorizzativi si evidenziano nell’Autorizzazione menzionata, in quanto l’iter per il rinnovo dell’AIA inizia addirittura nel 24.10.2011 (in quel periodo la legge vigente determinava in cinque anni il rinnovo), con procedura di riesame e Conferenze di servizi conclusesi nel 2012, ma mai chiusa con l'adozione dell'atto di autorizzazione finale. Se la Conferenza fosse stata chiusa e contestualmente emanata l’AIA, quest’ultima si sarebbe dovuta rinnovare nel 2017, anno in cui invece viene chiuso l’iter di quella precedente. Nel frattempo con le modifiche inserite al Testo Unico Ambientale nel Decreto Legislativo 46/2014 il rinnovo viene raddoppiato e portato a dieci anni, di conseguenza la discarica viene autorizzata obbligatoriamente all’esercizio fino al 2022.
Dal 2012 ad oggi non sono state convocate ulteriori Conferenze di servizi e ce ne domandiamo il motivo, quindi come è possibile autorizzare un sito in contenzioso come quello di Colleferro senza aver preventivamente valutato l’insorgere di ulteriori possibili danni alla salute e all’ambiente o avere ascoltato, oggi, i pareri dell’amministrazione proprietaria del sito e di quelle confinanti?
In tutto questo periodo si è continuato ad abbancare rifiuti, addirittura a sopraelevare la discarica di altri 7 metri, e si è autorizzato un nuovo impianto di percolato, oltre a tenere in piedi un procedimento al TAR del Lazio, aperto contro la Regione e Lazio Ambiente spa su un vecchio progetto di impianto di TMB. Peraltro nel rinnovo dell’AIA quel progetto non viene minimamente menzionato a conferma delle parole dell’Assessore regionale Mauro Buschini che il Lazio non ha bisogno di ulteriori impianti! Ma allora perché non ritirare il progetto e la causa davanti al TAR del Lazio?
Nell’AIA invece viene richiamata l’esigenza di spostare i tralicci di Terna, interni al sito di discarica, per occupare con altri rifiuti lo spazio che viene liberato? E’ un’altra operazione di salvataggio, esattamente come quelle degli anni precedenti, per sopperire e coprire le mancanze programmatiche regionali in materia di gestione del ciclo dei rifiuti, soprattutto nell’ottica del nefasto ATO unico regionale previsto nel Nuovo piano rifiuti, di conseguenza un possibile utilizzo in caso di necessità.
In definitiva cosa si prospetta?
Premesso che la discarica di colle Fagiolara è un bene economico di proprietà del Comune di Colleferro;
Precisato che il 2019 è l’anno in cui scade il contratto di gestione del servizio tra Comune di Colleferro e l’attuale gestore, la società Lazio Ambiente spa;
Constatato che l' AIA scadrà nel 2022, ma la chiusura della discarica è una decisione che rientra nei poteri dell'Amministrazione comunale di Colleferro.
Due fattori potrebbero esserci favorevoli. A nostro parere l’Amministrazione comunale dovrebbe innanzitutto scongiurare lo spostamento dei tralicci (in caso contrario non avremmo garanzie che la “buca” non venga riempita con altri rifiuti). In secondo luogo la saturazione del sito, con il raggiungimento dei 7 metri, porta automaticamente alla chiusura definitiva della discarica entro il 2019, adoperandosi, nel frattempo il Comune, per incassare i fondi per la gestione trentennale del sito.
Sono tanti gli aspetti problematici e non vediamo le giuste premesse per una loro risoluzione positiva. Cerchiamo di farci valere nelle sedi giudiziarie, visto che continuiamo ad essere relegati ai margini del confronto sulla programmazione del ciclo dei rifiuti, nonostante le nostre proposte siano fattibili, concrete e sostenibili nel contesto generale di una politica regionale che riconosce solo un sistema anacronistico di gestione del ciclo dei rifiuti.
Le Amministrazioni interessate evitino una possibile ripresa in vita del sito e si preoccupino di farsi carico presso la Regione Lazio di avere “nero su bianco” le giuste garanzie fatte di certezze e non di parole affinché una volta decisa la chiusura di colle Fagiolara ci siano in cassa le risorse per il post-gestione, e non di meno di impugnare al TAR l’attuale rinnovo autorizzativo da ritenersi non privo di irregolarità.
Colleferro, 18 aprile 2017
f.to:
Rete per la tutela della Valle del Sacco (Retuvasa)
Comitato Residenti Colleferro (CRC)
Links:
[1] http://www.retuvasa.org/category/comunicato-stampa/comunicato-stampa
[2] http://www.retuvasa.org/category/tema/gestione-rifiuti
[3] http://www.retuvasa.org/category/territorio/valle-del-sacco
[4] http://www.retuvasa.org/category/campagna/discarica-colle-fagiolara
[5] http://www.retuvasa.org/category/territorio/colleferro