Manifestazione referendaria a Roma del 26 marzo: resoconto

Sabato 26 Marzo il centro di Roma ( da Piazza della Repubblica  a Piazza San Giovanni in Laterano) è stato occupato dalla manifestazione nazionale che ha unito la battaglia referendaria in favore dell'acqua pubblica e quella del no al nucleare.
Si è trattato di una manifestazione allegra, colorata e pacifica, in piazza pochi politici e molti esponenti della società civile dalle associazioni ambientaliste (Legambiente, Greenpeace, WWF) ai sindacati, ai rappresentanti del volontariato (Emergency)  e  nella quale si sono viste sfilare accanto tutte le generazioni, dai “nonni” ai “nipoti” passando per le giovani famiglie, tutti uniti da un' unica forte convinzione, quella di lottare per l'acqua come bene comune e di ribadire il “no” all'energia nucleare.
 
Sabato 26 Marzo il centro di Roma ( da Piazza della Repubblica  a Piazza San Giovanni in Laterano) è stato occupato dalla manifestazione nazionale che ha unito la battaglia referendaria in favore dell'acqua pubblica e quella del no al nucleare.
Si è trattato di una manifestazione allegra, colorata e pacifica, in piazza pochi politici e molti esponenti della società civile dalle associazioni ambientaliste (Legambiente, Greenpeace, WWF) ai sindacati, ai rappresentanti del volontariato (Emergency)  e  nella quale si sono viste sfilare accanto tutte le generazioni, dai “nonni” ai “nipoti” passando per le giovani famiglie, tutti uniti da un' unica forte convinzione, quella di lottare per l'acqua come bene comune e di ribadire il “no” all'energia nucleare.
 

Tra i moltissimi manifestanti, 300.000 stimati dagli organizzatori, ha partecipato anche una delegazione di RETUVASA, che non poteva esimersi dal sostenere con forza le proprie idee su questi importantissimi temi che incidono, ad un tempo, sulla collettività e sulle nostre vite.
Risulta opportuno ricordare brevemente la posizione di Retuvasa sulla questione dell'acqua e dell'energia nucleare.
RETUVASA ritiene fermamente che l' acqua sia un bene comune, un diritto universale dell'uomo e un bene vitale, da gestire in forma pubblica e partecipativa, fuori dalla logica del libero mercato, nella quale sarebbe considerata come semplice merce a disposizione dei grandi capitali finanziari. La gestione del sistema idrico deve avere come obiettivo il soddisfacimento degli interessi pubblici e non degli interessi privati di pochi.
Per ciò che riguarda l'utilizzo del nucleare come fonte di energia, RETUVASA sostiene un orientamento altrettanto deciso; il nucleare è pericoloso e non conveniente dal punto di vista economico
Le centrali nucleari, come dimostrano una serie impressionante di incidenti avvenuti o sfiorati, non sono affatto sicure, né sono sicure quelle di “nuova generazione”. Il progetto nucleare italiano, per giunta, è obsoleto. Sono tra l’altro esposte a rischio sismico, come purtroppo le drammatiche vicende giapponesi confermano. Inoltre le centrali nucleari nel corso del loro normale funzionamento rilasciano radioattività nell'aria e nelle acque con incremento di tumori nelle zone vicine ad esse, . Non si può tralasciare poi il grande problema delle scorie nucleari: ad oggi infatti non si è trovato ancora un modo sicuro per il loro stoccaggio e smaltimento.
Per ciò che riguarda i costi,  bisogna osservare che essi ricadranno in gran parte sui cittadini in quanto le spese legate alle centrali saranno ammortizzati da aumenti sulla bolletta elettrica.
Per questi motivi e per tanti altri RETUVASA si batte e si batterà sempre per promuovere le energie rinnovabili, l’unica mossa intelligente per il nostro futuro, anzi l'unica mossa intelligente per garantirci un futuro.