VALLE DEL SACCO, LA COMMISSIONE PETIZIONI EUROPEA ACCOGLIE LE ISTANZE DEL COORDINAMENTO.

Comunicato Stampa Coordinamento Valle del Sacco

Qualsiasi altra impiantistica deve necessariamente tener conto della situazione ambientale già in essere, valutando tutti gli agenti inquinanti e non la singola potenziale causa di emissioni nocive – ha dichiarato il Segretario della Commissione David Lowe – prevedendo sempre un coinvolgimento della popolazione nelle scelte e rendendo edotti i residenti degli esami e degli studi sulle emissioni impattanti che interessano l’intera macro area.
In attesa della relazione finale che verrà stilata al termine dei sopralluoghi e dei colloqui con i vari
Coordinamento Valle del Sacco – Info 3385909983
Valle del Sacco, 31 ottobre ’12
Aprilia, 10 novembre 2012 - Conferenza a cura del Prof. Stefano Montanari - Nanopatologie da Inquinamento Ambientale

Via Fermi, 34 - Aprilia
Coordinamento Valle del Sacco - Audizione Commissione Petizioni Parlamento Europeo - 30 ottobre 2012

Nota Stampa Coordinamento Valle del Sacco
Corriere.it - Colleferro, cent'anni di armi e munizioni.
Da il Corriere.it
Colleferro, 100 anni di armi e munizioni
I residenti dicono basta: non vogliamo altra Ilva
Nella Valle del Sacco l'industria bellica produce
e inquina da un secolo.
I cittadini chiedono un intervento per bonificare
la zona che comprende 9 comuni
di Michele MarangonClicca qui per l'intero articolo
Guerra, in occasione del 26 ottobre 2012, centenario della fondazione della BPD

Comunicato Stampa Rete per la Tutela della Valle del Sacco
Riflessioni di Loretta Pistilli, Associazione Culturale Gruppo Logos
In occasione del 26 ottobre 2012, centenario della fondazione della BPD.
In memoria di tutte le vittime della guerra
Tutte le scienze che hanno per oggetto l'uomo, tanto quelle fisiche quanto quelle dello spirito, hanno da sempre cercato di capire e di spiegare le cause della guerra. Ciò ha prodotto un tale florilegio di teorie esprimenti ciascuna il proprio dogma esclusivo, che si è finito per ammettere l'impossibilità di pronunciare sulla guerra una parola esaustiva e definitiva.
Col che s'intende affermare la dimensione costitutiva del linguaggio stesso di un discorso sempre aperto sulla guerra, sebbene continuamente ridefinito alla luce dell'accadere storico. Occorre parlare ancora e ancora, malgrado il rischio, incombente ad ogni istante, di rimanere invischiati in una coazione a ripetere parole ormai rese inadeguate e insoddisfacenti da un uso troppo spregiudicato. Occorre parlare ancora e ancora, per esprimere la nostra rivolta contro una retorica della guerra fatta di gesti plateali, che liquida in modo tanto sbrigativo il problema dell'uomo come costruttore di guerre. Una retorica delle corone di alloro e delle cerimonie pomposamente allestite a tutto vantaggio di un pensiero unico, che declina la guerra come giusta e i morti come effetti collaterali.
Di fronte a questa violenza del pensiero dominante, il processo di neutralizzazione della menzogna realizzabile mediante un discorso altro, non riconducibile alla cultura ufficiale e nella quale siamo immersi, diventa indispensabile per la nascita di un nuovo paradigma, in cui soltanto si annuncia la verità fondamentale così come la sperimenta chi subisce la guerra: la certezza della morte. Nel villaggio globale, esplodono conflitti del tutto inediti rispetto al passato, conflitti di tipo etnico, religioso, economico, legittimati da un potere autoreferenziale, che spesso interviene con azioni di polizia internazionale in difesa dei "diritti umani" mai casualmente coincidenti con gli interessi del potere medesimo.
A fronte di tutto questo, il pensiero sulla guerra non può prescindere dalla dimensione dell'etica, che, coniugandosi con quella della politica, può mettere in atto un salutare processo di rinnovamento della prassi democratica, nonché di smascheramento dell'agire politico privo di tensione ideale e pago solo degli allori e delle parole altisonanti.
Colleferro, 26 ottobre 2012
Un fiume di cittadini lungo il fiume

Rapporto ERAS - Valutazione epidemiologica dello stato di salute della popolazione esposta a processi di raccolta, trasformazione e smaltimento dei rifiuti urbani nella regione Lazio
Clicca qui per scaricare il rapporto ERAS direttamente dal sito D/EP/Lazio oppure scarica gli allegati
Colleferro, Studio Epidemiologico ERAS su inceneritori e discariche
Comunicato Stampa Rete per la Tutela della Valle del Sacco
Inceneritori e discariche, il male è nell’aria.

Si tratta di un programma di epidemiologia ambientale coordinato dal Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale in collaborazione con l’Agenzia regionale di Protezione Ambientale (ARPA) del Lazio.
Il rapporto è ampio, articolato e complesso, e sarà oggetto di un approfondito studio da parte di RETUVASA, ma ci è sembrato doveroso, in prima battuta, riferire ai cittadini della Valle del Sacco le conclusioni cui è giunto.
ROMA: FLASH MOB A MONTECITORIO PER SALVARE LA VALLE DEL SACCO/ VIDEO
(AGENPARL) - Roma, 03 ott - Un Flash Mob in piazza Montecitorio per salvare la Valle del Sacco. La protesta è stata organizzata dal Coordinamento Valle del Sacco ed ha chiamato a raccolta tutti i pendolari e gli studenti della tratta regionale Cassino-Roma che ogni giorno attraversa la valle. L’obiettivo è la tutela della salute e dell'ambiente del proprio territorio.
“Chiediamo l’immediata chiusura della discarica di Colle Fagiolara che è la più grande del Lazio dopo Malagrotta - ha detto all’Agenparl Rosamaria Chimisso, la portavoce del coordinamento della Valle di Sacco - Non si può continuare a spostare il problema e nascondere la polvere sotto al tappeto”.
“Non vogliamo essere considerati cittadini di seconda classe, vogliamo avere gli stessi diritti”, aggiunge una manifestante.
Clicca qui per l'intero articolo con video intervista.