Rassegna stampa 18.03.11

COLLEFERRO, CASILINA CHIUSA PER TRE ORE. TRENI BLOCCATI. DANNI INGENTI. SALVATE DAI VIGILI DEL FUOCO DUE PERSONE
Ecco la notizia quotidiana 18.03.2011

COLLEFERRO, CASILINA CHIUSA PER TRE ORE. TRENI BLOCCATI. DANNI INGENTI. SALVATE DAI VIGILI DEL FUOCO DUE PERSONE
Ecco la notizia quotidiana 18.03.2011
Un bagno d’acqua per i negozi di Via Casilina, dove le abbondanti piogge di questi giorni hanno fatto straripare il fiume Sacco, che è entrato per almeno una cinquantina di centimetri dentro i vari negozi posti sulla strada. Ma cosa ancora più grave, è che con questa esondazione , non era mai accaduto prima, l’acqua è finita sui binari della stazione delle Ferrovie dello Stato, bloccando di fatto il traffico ferroviario con i viaggiatori che hanno dovuto subire un calvario per arrivare a Valmontone prima e poi a Colleferro. Quindi, danni ingentissimi alle attività produttive che si affacciano da sempre sul Sacco, ma questa volta l’acqua ha trovato una nuova strada  perché dalla zona industriale dello Slim (davanti alla Sap), il fiume  non aveva sbocchi  e si è riversato sulla Casilina creando molte difficoltà alla viabilità. Ma veniamo a quanto accaduto nella giornata di ieri 16 nel pomeriggio, quando intorno alle ore 17 è scattato l’allarme e alle ore 19, si è dovuta chiudere la strada Casilina da Via della Pace in territorio di Valmontone, fino all’hotel  La Noce  perché invasa dall’acqua. Il fatto più grave comunque è stato che i treni si sono fermati creando il panico e si è dovuti intervenire anche  con delle  passerelle per far scendere i viaggiatori. Le Ferrovie dello Stato, si sono riservate di denunciare il Comune di Colleferro, perché dall’altra parte per costruire una serie di servizi pubblici,  hanno rafforzato e alzato gli argini,  dove dovrebbero alloggiare Guardia di  Finanza, Vigili del Fuoco e Vigili Urbani;   addirittura il mese scorso  è stata inaugurata  anche la più grande farmacia comunale del Lazio circa 600mq. Per salvaguardare tali costruzioni  hanno dovuto alzare il muro di protezione di tre metri, quindi è stato facile per l’acqua che è aumentata a dismisura  invadere la stazione delle FS.  Nella nottata alcuni passeggeri, che dovevano partire con l’ultimo treno delle 23,12 da Termini, sono partiti con mezzi su gomma all’una di notte sono arrivati a Colleferro alle 2 di notte, con l’autista del pullman, che non conosceva la zona, che  ha trasportato tutti i viaggiatori fino a Colleferro, compresi quelli di Valmontone, che sono stati costretti a chiamare i parenti per farsi portare a casa. La mattina del 17 marzo,  tutti i commercianti erano intenti a lavare i pavimenti ed a cercare di salvare il salvabile.  I vigili del Fuoco, però, sono dovuti intervenire per salvare due Suv ferme sotto il ponte di Via della Pace perché l’acqua era alta almeno 80 centimetri e non sono riusciti a passare.   Immane ed incomiabile è stato il lavoro dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile del posto, sia all’interno della stazione, dove poi è arrivata tutta la giunta comunale con in testa il Sindaco Mario Cacciotti e su tutta la Casilina.
GiancarloFlavi

MALTEMPO I fiumi Sacco e Aniene hanno rotto gli argini in molti punti: strade chiuse e incidenti
FRANE E ALLAGAMENTI DA TIVOLI A COLLEFERRO

Cinque giorni 18.03.11,
p.18
Sbarrate da detriti la Casilina in direzione Anagni e le provinciali di Bellegra
Vincenzi: «I tecnici della Provincia provvederanno alla definizione degli interventi infrastrutturali»

Ore di paura e apprensioni per le forti precipitazioni che dallo scorso 16 marzo stanno creando danni e disagi in buona parte della provincia di Roma. I fiumi Aniene e Sacco sono esondati in diversi punti, con numerosi smottamentI e frane che hanno portato alla chiusura e al costante monitoramento di tutte le strade colpite dalle forti precipitazioni. Criticità sono state registrate ad Agosta, Subiaco e Trevi nel Lazio dove l’Aniene ha esondat in più punti. Forti disagi anche sulla Sublacense all’altezza del bivio di Agosta, e sulla provinciale Ceretto-Sambuci, nella Valle del Giovenzano, dove la situazione nella giornata di ieri era altamente critica.
Situazione identica anche scendendo a valle dell’Aniene con la zona di Tivoli  e dintorni colpita dal forte maltempo. Parzialmente chiusa la Maremmana Inferiore in prossimità di Ponte Lucano a Villa Adriana, così come l’Empolitana nella zona degli Arci a Tivoli,
dove delle piccole frane hanno reso necessario la circolazione stradale a senso unico alternato. Situazione critica anche sul versante casilino, dove il maltempo ha causato pesanti disagi alla circolazione   stradale. Chiusa la Casilina in direzione Anagni per l’esondazione del fiume Sacco «Le situazioni più gravi – spiega l’assessore alla viabilità della Provincia Marco Vincenzi in sopralluogo nelle aree maggiormente colpite – si sono verificate sulle strade provinciali Bellegra- S. Vito e Bellegra-Rocca S. Stefano. Nel primo caso, per tutta la notte, le squadre di cantonieri e operatori della viabilità della Provincia di Roma, insieme ai volontari della Protezione Civile, hanno lavorato senza sosta per rimuovere dalla sede stradale massi e detriti precipitati in seguito a 20 tra smottamenti e piccole frane che hanno interessato l'intero percorso dell'arteria provinciale. Nonostante il lavoro degli operatori della viabilità e dei volontari della Protezione  Civile, si è resa però necessaria la chiusura in quanto le dimensioni notevoli di una nuova frana mettevano in pericolo la sicurezza degli automobilisti. Situazione ben più grave – continua Vincenzi – sulla provinciale Bellegra-Rocca S. Stefano, dove a causa di un vasto movimento franoso di circa un centinaio di metri a un chilometro dal centro abitato di Rocca Santo Stefano, è stato necessario chiudere la strada. Già domani mattina (oggi ndc) i tecnici della Provincia provvederanno ad effettuare tutti i rilievi per provvedere alla definizione degli interventi infrastrutturali necessari per mettere in sicurezza la strada e riaprirla alla circolazione automobilistica».

PALIANO MESSA IN GINOCCHIO DAL MALTEMPO
Ecco la notizia quotidiana 18.03.11
La città di Paliano è praticamente in ginocchio a causa delle consistenti piogge che per giorni hanno provocato  micro e macro smottamenti del terreno verificatisi su varie zone del territorio comunale. I Vigili del Fuoco per rilevare le frane, hanno dovuto far decollare l’elicottero da Ciampino, poi dopo aver sorvolato la città, si è deciso di intervenire. L’acqua, caduta ininterrottamente da martedì scorso, ha causato numerosi disagi per risolvere i quali è stata attivata una unità di intervento che vede tuttora impegnato in prima persona il Vice Sindaco con delega ai Lavori Pubblici e Protezione Civile, Tommaso Cenciarelli, ed è composta dal personale del Comune e di ditte private incaricate dallo stesso, dagli agenti della Polizia Locale e dei Carabinieri della locale stazione con l’impiego anche di mezzi e personale dei Vigili del Fuoco. Dopo i numerosi episodi di frane e smottamenti che si sono registrati in diversi punti del vasto territorio comunale tra martedì e mercoledì, tanto da rendere necessaria persino l’evacuazione di due persone in località San Procolo e di due nuclei familiari a Piano dei Colli. La strada provinciale per Anagni via mole è stata chiusa al traffico per oltre 12 ore e  ieri (17)  il perdurare delle precipitazioni ha provocato nuovi ed ingenti danni. Le situazioni più critiche a Le Capore dove la strada è franata ed è stata chiusa dalla Polizia Locale per questioni di sicurezza. Impossibile anche raggiungere la località Passa Lupo,  Via Mola Casale 5,  soprattutto nelle aree di campagna, ma anche a ridosso del centro storico, mentre a Fontana del Diavolo il livello della sede stradale si è abbassato di quasi 1 metro inghiottita  per circa un centinaio di metri, da una lunga voragine. A Santa Rosa, una frana ha schiacciato una cinquecento rendendola un ammasso di rottami. “Si sta cercando di intervenire nelle situazioni di maggiore disagio – dichiara il Vice Sindaco Cenciarelli – eseguendo alla lettera il Piano comunale di Protezione Civile. Si sta dando priorità alle situazioni di emergenza, intanto abbiamo già provveduto ad inoltrare richiesta al Genio Civile per la frana a Le Capore”.  Sugli accadimenti interviene anche l’Assessore all’Industria Remo Tarquilli: “Ringrazio il Consorzio di Bonifica Sud di Anagni che nei mesi scorsi ha preventivamente eseguito adeguate operazione di pulitura dei canali nelle aree industriali di Amasona evitando, in tal modo, eventuali inondazioni ed inconvenienti legati al maltempo all’interno dell’area Questa volta il tempo ha fatto veramente danno. “A Paliano tante frane- afferma Domenico Alfieri della minoranza-  zona:  Mole, Via Le Capore, Santa Rosa, evacuati nella sera di ieri alcuni cittadini del Piano dei Colli, frane in zona Abbaisi, San Procolo e Fontana del Diavolo. Mi viene da pensare: forse a Paliano c’è un problema ideologico?
 

Ufficio Stampa Verdi – Regione Lazio
Comunicato stampa
Roma 18 marzo 2011
 Frana A1 Frosinone
Verdi: «Mancano monitoraggi e interventi. Si impegnino risorse per dissesto e non per opere inutili»
«Dopo le esondazioni del Sacco e del Liri di ieri, oggi dobbiamo registrare purtroppo anche una vittima del dissesto idrogeologico della nostra Regione. – afferma il Presidente dei Verdi del Lazio Nando Bonessio – Il dissesto che ha colpito l’autostrada A1 all’altezza di Frosinone avrebbe dovuto essere noto e monitorato, visto che insiste sull’autostrada principale del nostro Paese. Poche ore di pioggia e il territorio del Lazio va in crisi. Si tratta di fenomeni la cui portata è incredibilmente amplificata dall’utilizzo dissennato del territorio e dalla mancanza di interventi di risanamento del dissesto idrogeologico. Cementificazione, consumo del suolo e opere non compatibili con l’ambiente, infatti, non fanno altro che aumentare in maniera esponenziale gli effetti delle piogge. Continuare così è da irresponsabili ed è necessario che si smetta di destinare fondi a opere inutili come per esempio l’aeroporto Ferentino-Frosinone di cui nessuno sente la mancanza e si faccia l’unica vera grande opera pubblica necessaria: la messa in sicurezza del territorio».
 

FROSINONE. CONFRONTO SULLE CENTRALI NUCLEARI

La Provincia FR, 18.03.11, p. 11,
di Fabio Baldaccini (ingegnere nucleare)
Chernobyl insegna. Ritorna nuovamente alla ribalta della cronaca italiana e mondiale , lo scontro sul nucleare si/nucleare no. Si susseguono sui media trasmissioni fiume sull'argomento ed eserciti di esperti (o sedicenti tali) e politici di ambo le parti, si azzuffano adducendo e producendo prove inconfutabili della ragione delle loro posizioni, in nome di questa e di quella parte politica. Orbene, mi viene da urlare a questi signori che la sicurezza e la salute del genere umano, non appartengono ad alcuno schieramento politico, né di destra né di sinistra. Meglio la bicicletta e la luce della candela che annientati dalle radiazioni. Essendomi laureato in Ingegneria Nucleare nel lontano 1983 ed avendo vissuto un'esperienza di oltre tre anni con un'azienda che tuttora si occupa di gestione di scorie radioattive, ritengo di poter esprimere a pieno titolo la mia assoluta convinzione che le centrali nucleari a fissione, di vecchia e nuova generazione, non forniscono le necessarie garanzie di salvaguardia e sicurezza per la popolazione che un impianto della fattispecie deve assicurare, in ogni tempo ed in ogni circostanza, naturale ed artificiale, prevedibile o eccezionale che sia. Gli effetti apocalittici causati da eventuali incidenti rilevanti (collassamento della barriera primaria, fusione del nocciolo,ecc.) che si possono verificare in tali impianti, da attribuire a malfunzionamenti accidentali e non, errore umano, vetustà e/o cattiva manutenzione e calamità naturali, in termini di vite umane e distruzione, non sono assolutamente bilanciati dai benefici economici risultanti dal risparmio di combustibile fossile. Per non parlare del problema della messa a dimora delle scorie radioattive ad alta e media attività, in un paese come l'Italia, in cui si hanno grandissime difficoltà per la sola localizzazione di discariche di rifiuti urbani. Disseminare il territorio nazionale con tali centrali equivale a dormire con una bomba nel cassetto del comodino della camera da letto. Se nucleare dovrà essere, occorrerà investire nella ricerca di nuovi materiali e tecnologie da impiegare nella realizzazione di centrali a fusione, che non presentano minimamente i pericoli delle consorelle.

PROVINCIA DI FROSINONE
Nel capoluogo 40 segnalazioni per smottamenti e inondazioni, verifiche nell’area dell’ascensore inclinato,
criticità nella zona industriale: cede parte del ponteggio montato all’esterno della scuola “Tiravanti
TROMBA D’ARIA, FRANE E DANNI

Il Messaggero FR, 18.03.11 pp.35 (prima) e 36 – di Stefano De Angelis
La pioggia incessante ha messo a dura la prova la Ciociaria, causando danni e disagi. Ma soprattutto, ancora una volta, ha messo a nudo le criticità del territorio, che ne esce ancora provato. Frane, allagamenti, caduta massi, fiumi in piena tracimati in più punti. E poi rami sulle strade e alberi pericolanti, arterie principali, come la Sora-Frosinone, la Atina-Sora e la Monti Lepini, che in alcuni tratti hanno pesantemente ceduto sotto i colpi del maltempo. Una situazione di emergenza, tanto che la Prefettura ha istituito un’unita di crisi per seguire l’evolversi della situazione e per monitorare le aree più a rischio. Anche la Coldiretti, temendo nuove e gravi conseguenze per le colture, torna a chiedere a gran voce «la messa in sicurezza dei corsi d’acqua in generale: da sempre una priorità – sottolinea l’associazione – che diventa un vero e proprio problema non risolto quando si parla di pulizia dei fiumi e dei torrenti che si ripresenta puntualmente ogni qualvolta l’intensità delle precipitazioni è superiore alla media anche nei centri abitanti ad iniziare dal capoluogo». Il presidente della Coldiretti, Benacquista, ha sottolineato: «Il progressivo abbandono del territorio e il processo di urbanizzazione spesso incontrollata non accompagnato da un adeguamento della rete di scolo delle acque sono alla base dei problemi idrogeologici, ecco perché è necessario intervenire per invertire una tendenza che mette a rischio la sicurezza di molte zone del territorio». Anche il capoluogo è stato costretto a fare i conti con il maltempo. Ieri pomeriggio, nella parte si è abbattuta una sorta di tromba d’aria: parte del ponteggio montato per i lavori esterni al plesso della ”Tiravanti” è venuto giù. Sul posto sono giunti tecnici e agenti della Polizia Locale. Si sono registrati 3-4 smottamenti, definiti lievi dal Comune, nella zona collinare dell’ascensore inclinato. Un geologo ha già effettuato un sopralluogo. Si tratterebbe della caduta e del rotolamento di detriti accumulati sul terreno. Sullo stesso costone sono caduti due alberi, mentre un altro è a rischio. E se nella giornata di mercoledì al Comando della Polizia Locale erano giunte 35 segnalazioni tra frane e inondazioni, ieri fino alle 18.30 ne se contavano cinque: «Si sono verificate alcune frane rispettivamente in via Ferrarelle, a Colle Vecchino e in Via Cisterna – spiega l’assessore Maurizio Ciotoli -, una piuttosto consistente in un’area dove, fortunatamente, non ci sono case. La situazione è ancora critica nella zona industriale: l’acqua ha invaso piazzali, spazi antistanti e in alcuni casi anche stabilimenti. Il Comune è impegnato con la Multiservizi e la protezione Civile». Con le insistenti precipitazioni, disagi non sono mancati in via Ponte della Fontana: era stata anche disposta la chiusura di via San Giuseppe. Ad ogni modo, per capire le proporzioni dell’ondata di maltempo basti pensare che in 12 ore, come spiegato dalla Protezione Civile, sul capoluogo sono caduti 120 millimetri di pioggia.
 
FERENTINO. PM10, NON BASTA LA ZONA ROSSA. «ORA MISURE DRASTICHE»
Il Messaggero FR, 18.03.11 p.35 – di Emiliano Papillo
Non ha sortito finora gli effetti sperati il provvedimento della giunta comunale di Ferentino per contenere l’inquinamento. Malgrado la “Zona Rossa”, che da un mese tutti i mercoledì impedisce l’accesso a piazza Sant’Agata ai veicoli più inquinanti dalle 9 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 18 i valori delle pm10 sono calati di poco. Solo la pioggia ha frenato gli sforamenti del limite di 50 microgrammi per metro cubo, che sono già 33 dall’inizio dell’anno. Appena a due giorni dai 35 consentiti dalla legge prima di prendere provvedimenti più drastici. I risultati finora ottenuti hanno lasciato l’amarezza anche negli amministratori che speravano in qualcosa in più. Il sindaco, Piergianni Fiorletta ha annunciato nuove misure più pesanti per gli automobilisti. «Il problema purtroppo non è solo il traffico. La centralina si trova nel posto più trafficato della città dove si trova tra l’altro la fermata dei bus del Cotral. Ci vorrebbero almeno altre due centraline per fare una media. Se prendiamo ad esempio Porciano l’inquinamento è pari a zero, lì a Sant’Agata ci sono i valori massimi ed è difficile attenuare l’inquinamento. Rilevare la qualità dell’aria, anche in altre zone permetterebbe di far vedere che non siamo in una città piena di inquinamento. Dai primi provvedimenti non sono usciti dati troppo confortanti. Andremo avanti fino al 15 aprile con il traffico limitato al mercoledì poi dovremmo adottare misure più drastiche», ha spiegato Fiorletta. Pensate alle giornate ecologiche? «Quelle le faremo di sicuro vedremo se la domenica o in altri giorni», ha aggiunto il sindaco. Le targhe alterne? «Possono essere una soluzionE, ma non credo risolvano il problema. Servono soluzioni alternative nell’area di Sant’Agata». Ma Legambientecontinua a chiedere una commissione speciale.
 
Tre automobilisti intrappolati nel sottopasso della Stazione
FABBRICHE ALLAGATE SULLA MOROLONSE

Il Messaggero FR, 18.03.11 p.36 – di Emiliano Papillo
La pioggia che si sta abbattendo ormai da quarant’otto ore sulla Ciociaria sta creando diversi problemi soprattutto al Nord nella zona attorno a Ferentino e dei comuni ciociari dei Monti Lepini. Allerta e paura a Patrica e Supino per il fiume Sacco che in alcuni tratti della via Morolense ha rotto gli argini riversando acqua e fango sulla strada. Allagate diverse fabbriche, in particolare quelle attorno all’area nei pressi del cavalcavia della Tav dove è stato richiesto l’intervento dei vigili del fuoco. Si è dovuto ricorrere agli escavatori. A Supino diverse ruspe in azione anche nella parte alta del paese. Situazione ancora critica anche ieri a Ferentino. In via Giovina Tofe, c’è stata una vistosa frana nei pressi di un’abitazione. L’occupante della casa, un uomo di 50anni è stato evacuato. La strada è stata transennata e chiusa al traffico in quel tratto. Nella stessa zona, a confine con Morolo si è staccato terreno dalla montagna formando un enorme quantità di fango sulla strada. Problemi anche al sottopasso della stazione ferroviaria dove mercoledì tre automobilisti sono rimasti intrappolati nelle auto e sono stati salvati solo dai vigili del fuoco e dai pompieri. Ieri l’area è stata transennata anche se alcuni automobilisti incoscienti sono transitati ugualmente rischiando grosso. Allagamenti a scantinati, fabbriche ed alcune abitazioni anche in località Forma Coperta, Bagni Roana e Ponte Grande. Allarmato il sindaco di Ferentino Piergianni Fiorletta. “Tra vigili urbani, ufficio tecnico ed operai abbiamo 20 persone sul territorio per cercare di rispondere alle richieste di interventi provenienti un po’ da tutte le zone. Purtroppo il territorio è vasto ed i problemi molteplici soprattutto nella zona della Stazione ferroviaria, al campo Sportivo, alle Tofe ed a Ponte Grande. Il fiume Sacco in alcune parti ha rotto gli argini causando numerosi allagamenti. Da domani (oggi,ndr) l’ufficio tecnico su mia segnalazione esaminerà lo scorrimento delle acque nei fossi. Non è possibile che molti cittadini non provvedono alla pulizia dei fossi privati causando poi danni gravi sul territorio. Ci saranno sanzioni pesanti” ha spiegato il primo cittadino ferentinate. Disagi sono stati segnalati anche sulla Pedemontana dei Monti Lepini tra Morolo e Sgurgola con smottamenti di terreno e nei pressi della stazione di Morolo. Da mercoledì sera a ieri in 24 ore i vigili del fuoco hanno compito oltre 70 interventi su tutto il territorio provinciale.
  
APERTA LA DIGA, MA A PORTATA PROGRAMMATA
Il Messaggero FR, 18.03.11 p.36 – di Ste. De Ang.
Da due giorni volontari della Protezione civile, Vigili del fuoco e squadre comunali sono impegnati per fronteggiare l’emergenza maltempo. Allagamenti, smottamenti, alberi caduti e rami pericolanti in tutta la Ciociaria: su tutto l’incubo dei fiumi in piena, già usciti dagli argini in alcune zone, anche nel sorano. Nelle scorse settimane, il sindaco Casinelli aveva sollecitato un maggiore coordinamento per scongiurare eventuali rischi di esondazioni e, soprattutto, quanto accaduto il primo dicembre scorso. Per le forti piogge, è stata aperta la Diga del Fucino, ma in due fasi per evitare eventuali ripercussioni in Ciociaria. «Dalle paratoie – spiegano dalla Prefettura di Frosinone – è stata prima fatta uscire una portata di 35 metri cubi al secondo, successivamente è stata aumentata a 50 metri cubi al secondo. Per questo stavolta non ci sono stati problemi nel sorano». In Ciociaria, in meno di 48ore i vigili del fuoco hanno effettuato 116 interventi: decine le richieste di intervento arrivate anche ieri. Superlavoro anche per la Protezione civile: «Forti precipitazioni si sono registrate sulla zona meridionale del Lazio, dove nelle ultime 12 ore si sono cumulati 70/80 millimetri medi di pioggia, mentre al centro-nord perturbazioni meno intense hanno cumulato 50 millimetri di pioggia – ha dichiarato ieri mattina il responsabile del Centro funzionale della Protezione civile del Lazio, Francesco Mele -. Questo ha determinato lo stato di piena di numerosi corsi d’acqua, in particolare nel bacino del Liri-Garigliano, con esondazioni locali tra Ceprano e Pontecorvo e tra Sant’Angelo in Theodice e Sant’Apollinare, nel frusinate». Squadre della Protezione civile sono state impegnate anche ad Anagni, Ripi, Sant’Elia Fiumerapido e a Monte San Giovanni Campano per allagamenti e frane.
 
Piove da 48 ore, allarme in tutto il cassinate. Sommersa la pista ciclabile. A Pontecorvo chiuso per precauzione il ponte sul Liri
STRARIPA IL GARIGLIANO, SALVATA UNA FAMIGLIA ISOLATA
A S.Apollinare chiusa la provinciale dei Santi per un km nel tratto che corre lungo il fiume

Il Messaggero FR, 18.03.11 p.37 – di Domenico Tortolano
Allarme nel cassinate e nella valle dei santi per le abbondanti piogge degli ultimi giorni e per lo straripamento del fiume Garigliano. Sgomberate due case. Un allarme che dura da 48 ore e che tiene in apprensione in particolare l’amministrazione comunale di Sant’Apollinare e la Protezione Civile presso la Prefettura. In allarme sono gli abitanti della zona in prossimità al fiume e gli automobilisti per il pericolo di rimanere intrappolati sulla strada provinciale dei Santi. Proprio qui il sindaco di Sant’Apollinare, Enzo Scittarelli, è stato costretto insieme ai tecnici della Provincia a chiudere al traffico un tratto di un chilometro. «Da due giorni e da due notti – dice il sindaco – la situazione viene monitorata. Sul posto ci alterniamo con i nostri operai, con i carabinieri e anche con le guardie forestali. L’allagamento della strada potrebbe isolare diverse zone».
Il fiume Garigliano è esondato la notte tra mercoledì e giovedi all’altezza della località Giunture tra Sant’Angelo in Theodice e Sant’Apollinare bloccando le vie d’accesso ad un’abitazione isolata che è stata accerchiata dall’acqua e non è rimasta allagata solo perché costruita su un rilievo del terreno. Nella casa erano rimaste bloccate quattro persone tra cui un anziano su una sedia a rotelle. Scattato l’allarme sul posto sono arrivati i vigili del fuoco, i carabinieri e i vigili urbani, impossibile spostarsi in auto per l’acqua dappertutto.
Da Frosinone è arrivato un gruppo fluviale dei pompieri che hanno portato un gommone e una grossa Campagnola mentre dall’alto un elicottero dirigeva le operazioni di sgombero. Alla fine si è deciso di tentare l’attraversamento delle strade coperte da mezzo d’acqua con la Campagnola trasportandola i componenti della famiglia presso altri parenti. L’operazione è riuscita e si è completata intorno alle 10 di ieri mattina dopo una notte insonne. E invece non si dorme in un’altra casa dove si attende l’ondata di piena del Garigliano. Qui bovini e ovini sono stati già portati in un’altra stalla mentre la famiglia sta resistendo per cercare di salvare la casa dall’invasione dell’acqua. «Siamo in apprensione per questa situazione – aggiunge il sindaco – ma speriamo che le piogge si riducano di intensità per evitare il peggioramento».
L’esondazione si è abbattuta anche sulla pista ciclabile realizzata sulla sponda del fiume che ogni due o tre anni straripa. Situazioni più tranquille in questa valle attraversata dal Garigliano a Sant’Ambrogio e Sant’Andrea. Una frana, però, ha interrotto la strada fra Sant’Andrea e Vallemaio. Problemi, comunque, in tutto il cassinate, da San Vittore del Lazio a Cervaro e Sant’Elia Fiumerapido dove nella frazione di Valleluce in via Cese è in atto una frana. Gran lavoro per vigili del fuoco che hanno ricevuto decine di chiamate per liberare garage e cantine dall’acqua, tagliare rami spezzati e rimuovere cornicioni pericolanti. In località Volla a Villa Santa Lucia i vigii del fuoco hanno liberato uno scantinato dall’acqua. A Pontecorvo è stato chiuso il ponte sul fiume Liri. Si teme per l’ondata di piena in caso di apertura delle dighe dell’Enel del Fucino e di Valleluce. Per il maltempo rinviate diverse cerimonie per l’Unità d’Italia nei comuni del cassinate mentre a Cassino è stata annullata la sfilata del corteo storico di San Benedetto.
 
ARPINO, ALLAGATA TUTTA L’AREA INDUSTRIALE
Il Messaggero FR, 18.03.11 p.37 – di Gia.Piz.
L’incessante pioggia di ieri pomeriggio ha mandato in tilt l’intero sistema di deflusso dei torrenti a valle di Arpino, colture, capannoni, abitazioni ed un ristorante sono finite sott’acqua. Il terreno ha ceduto in due punti della città: sulla provinciale Arpino-Santopadre in Contrada Vigne Piane è stata chiusa la strada al transito veicolare e sulla provinciale Tulliana, la strada che da Arpino scende verso Isola del Liri in zona Ponte Lungo lo smottamento è stato segnalato con apposita segnaletica. «Siamo a tre segnalazioni, due smottamenti – sottolinea il sindaco di Arpino Fabio Forte – e l’esondazione di fossati e canali scolmatori nella frazione di San Sosio dove si è allestita una squadra composta da operai e tecnici comunali più la protezione civile».
Nella popolosa frazione della contrada Vallone c’è l’anima di Arpino con l’area industriale che assorbe gran parte della forza lavoro della città. «La zona di via Picinella che è l’area industriale di Arpino è allagata- sottolinea il coordinatore Daniele Di Scanno della Protezione Civile di Arpino -stiamo lavorando con le motopompe per svuotare i magazzini delle aziende e scantinati di privati. Stiamo lavorando, attualmente, nella piazza di San Sosio dove un’attività di ristorazione è andata sott’acqua». La criticità per la città di Cicerone non è tanto nel cuore del paese, ma a valle dove confluiscono tutti i canali ed i fossati . «Danni ingenti non ce ne sono, il campo di calcetto – conclude Di Scanno – adiacente al plesso scolastico è stato sommerso dall’acqua, ora abbiamo risolto la situazione evitando danni sia alla scuola che alle abitazioni circostanti»

L’ASSOCIAZIONE DIRITTO ALLA SALUTE (DAS)
Convoca  l’ASSEMBLEA ORDINARIA dei soci per il giorno di mercoledì 23 marzo 2011 alle ore 17.00
in prima convocazione e alle ore 18.00 in seconda convocazione  presso la sala parrocchiale di S. Maria  sita in p.za Innocenzo III di Anagni .
ORDINE DEL GIORNO:
1)             Relazione sulle attività svolte nell’anno 2010 e relativo rendiconto economico. Discussione e approvazione
2)             Programmazione annuale.
3)             Varie ed eventuali.
Si informa che è aperto il tesseramento per l’anno 2011 presso l’Atelier del M° Silvano Haag sito in p.zza Innocenzo III ad Anagni, il sabato e la domenica.
 
                                                         IL PRESIDENTE
                                                         Alessandro Compagno                                     Anagni lì 18.03.2011