Rassegna stampa 31.07.11-05.08.11

PIANO CASA, UNA MOSTRUOSA COLATA DI CEMENTO SUL LAZIO
Il comunicato stampa WWF Lazio del 04.08.11

PIANO CASA, UNA MOSTRUOSA COLATA DI CEMENTO SUL LAZIO
Il comunicato stampa WWF Lazio del 04.08.11

La Giunta Polverini e l’assessore Ciocchetti riportano indietro la regione di almeno sessant’anni, una legge talmente carente sotto il profilo giuridico, produttiva – invece – di grande prosperità da milioni di euro per costruttori, gestori e proprietari di cave e discariche, che ci fa pensare alla normativa degli anni ‘50 e al capolavoro del film di De Sica,” il Tetto”. Ambientato nel dopoguerra, racconta della trasformazione delle baracche in abitazioni, attraverso gli abusi edilizi: i due sposini romani protagonisti tentano di sfruttare a loro vantaggio le indicazioni di una legge edilizia, trovando così un sistema per costruirsi una casa abusivamente, attraverso la realizzazione delle mura e del tetto entro il sorgere del sole, prima dell’arrivo dei carabinieri. “Una vera e propria dichiarazione di guerra all’intero territorio regionale – dichiara Vanessa Ranieri, presidente del WWF Lazio – un’impressionante colata di cemento sulle zone di maggiore protezione ambientale, rese tali grazie a norme faticosamente conquistate negli anni. Negli emendamenti a firma di Ciocchetti è sfuggita solo l’abrogazione dell’articolo 9 della Costituzione, per il resto ci sembra abbia messo la pietra tombale su qualsiasi altra tutela ambientale e paesaggistica”. Investire nell’ampliamento degli impianti sciistici in una regione dove i cambiamenti climatici hanno già posto in evidente sofferenza le strutture già esistenti per assenza di innevamento significa disinteressarsi completamente della programmazione per garantire la conservazione del territorio. Pensare ai campi da golf nelle aree protette o alla deturpazione delle coste laziali, già tanto sofferenti, affogandole di porti, impianti e infrastrutture, senza, invece, investire nella loro salvaguardia, nella protezione dei sistemi dunali che ci garantiscono la permanenza di spiagge fruibili e godibili da tutta la collettività, significa aver abbandonato il vero interesse pubblico cercando per converso il placet di alcuni imprenditori, prevedibilmente sempre gli stessi.

“Una legge incostituzionale – conclude Ranieri – in violazione dei più semplici principi di rispetto dei dettami comunitari e nazionali, in tema di ambiente e paesaggio, ma anche di programmazione e pianificazione, che rischia seriamente di avere come effetto principale quello di favorire l’humus ideale per le attività di criminalità organizzata, oltre che per i poteri forti già presenti nel Lazio. Una legge che più che a un Piano casa fa pensare a ‘Il Tetto’ di De Sica. Faremo di tutto, come WWF, per ottenerne l’abrogazione”. Lo scopo finale del WWF è fermare e far regredire il degrado dell’ambiente naturale del nostro pianeta e contribuire a costruire un futuro in cui l’umanità possa vivere in armonia con la natura.

Il comunicato stampa PRC-FdS del 01.08.11

Peduzzi-Nobile: “E’ vittoria degli speculatori”

“Questo piano casa è la vittoria degli speculatori e la sconfitta del governo pubblico del territorio: una legge estremista che causerà solo caos urbano e devastazioni ambientali, consentendo la cementificazione delle zone agricole, delle aree protette e delle coste del Lazio. Se ci saranno forzature per strozzare il dibattito, la maggioranza di centrodestra si assumerà una grave responsabilità. Basta con le leggi a misura dei poteri forti, basta con le leggi approvate annientando la democrazia”. E’ quanto dichiarano, in una nota congiunta, Ivano Peduzzi e Fabio Nobile , capogruppo e consigliere della Federazione della Sinistra alla Regione Lazio.

 

 
COMITATO SALVIAMO L’OSPEDALE DI ANAGNI
 
COMUNICATO STAMPA DEL GIORNO 5 AGOSTO 2011
 
Il Consiglio di Stato, sezione III, sull'appello proposto dal comitato per l'ospedale di Anagni, ha pronunciato un decreto cautelare urgente (il n. 3549/2011) che ribalta, sia pure parzialmente, la decisione del TAR Lazio dello scorso mese di maggio.

Il Tribunale Laziale, infatti, aveva rigettato la sospensiva richiesta dai ricorrenti sul presupposto che l'istruttoria condotta dall'ufficio commissariale, in base alla quale l'ospedale di Anagni dovrà chiudere a fine settembre 2011, era sufficiente.

I cittadini di Anagni, con l'avv. Simone Dal Pozzo di Guardiagrele (CH), che aveva curato anche il ricorso introduttivo e sta difendendo diversi comitati in Italia che agiscono a tutela dei piccoli ospedali dalla chiusura decretata dai commissari alla sanità, hanno proposto appello contro l'ordinanza del TAR Lazio ed hanno ottenuto un decreto monocratico – il primo che riguardi gli ospedali della regione Lazio – che salva l'ospedale.

Gli elementi portati davanti alla sezione III del Consiglio di Stato sono, in realtà, gli stessi rappresentati davanti al TAR Lazio. Con il provvedimento interinale che sarà oggetto di discussione all'udienza del prossimo 26 agosto, vengono sospesi gli atti commissariali per ciò che concerne il Pronto Soccorso e le relative dotazioni.
Chi conosce di sanità sa cosa questo significa e comprende come questo voglia dire che non è possibile, almeno per ora, sostituire il Pronto Soccorso con un non meglio definito Punto di Primo Intervento che è qualcosa di ben diverso.

Probabilmente il Giudice delegato che ha firmato il decreto, si è convinto anche grazie alle note, depositate in giudizio, con le quali l'ospedale di Frosinone, che dovrebbe costituire, in base al disegno del Commissario, l'ospedale di riferimento, chiede disponibilità di posti letto anche all'ospedale di Anagni.

"Questo provvedimento si aggiunge agli altri già ottenuti in altri ricorsi di cui mi sono occupato in Abruzzo e in Molise, che hanno portato a salvare i piccoli ospedali. C'è da dire che il Governo, con la recente manovra finanziaria – il decreto legge 98/2011, converito fulmineamente dalla legge 111/2011 – ha cercato di fermare questa azione. L'intervento governativo, in realtà, sebbene ponga seri problemi per una difesa più tranquilla dei diritti dei cittadini, dimostra che i nostri argomenti sono giuridicamente solidi, ma non considera che contiene una pluralità di violazioni dela Costituzione. Questo mi ha indotto ha sollevare diverse questioni di legittimità costituzionale così come ho già fatto davanti allo stesso Consiglio di Stato e davanti al TAR Abruzzo. La partita ovviamente non è finita perchè tutto si giocherà all'udienza del 26 agosto, ma certamente si tratta di uno stop all'azione che vuole portare alla definitiva scomparsa dei piccoli presidi ospedalieri" (Simone Dal Pozzo).