Rassegna stampa 16.06.11

COLLEFERRO.
INSIEME ALLA RETE PER LA TUTELA DELLA VALLE DEL SACCO E' STATA CONSEGNATA COPIA DEL RICORSO AL TAR PER LA SOSPENSIVA
FOTOVOLTAICO, IL COMITATO RESIDENTI INCONTRA L'ASSESSORE MARCO  MATTEI

Cronache cittadine 15.06.2011, p.1

COLLEFERRO.
INSIEME ALLA RETE PER LA TUTELA DELLA VALLE DEL SACCO E' STATA CONSEGNATA COPIA DEL RICORSO AL TAR PER LA SOSPENSIVA
FOTOVOLTAICO, IL COMITATO RESIDENTI INCONTRA L'ASSESSORE MARCO  MATTEI

Cronache cittadine 15.06.2011, p.1
COLLEFERRO – Il Comitato Residenti Colleferro e la Rete per la Tutela della Valle del Sacco hanno incontrato l’assessore all’Ambiente della Regione Lazio, Marco Mattei, al quale è stata consegnata copia del ricorso al Tar per l’annullamento previa sospensiva delle autorizzazioni per il parco fotovoltaico di 24 MW, 107.016 moduli a terra, per 30 anni, su 71 ettari di terreno agricolo, da installare di fronte alla discarica ed al Parco La Selva di Paliano, divenuto ora Monumento naturale. L’assessore Mattei è stato informato che la “…Sedicesimasun il 10 Giugno ha iniziato i lavori per l’impianto fotovoltaico, violando l’impegno di non intraprendere alcuna attività, assunto nel precedente incontro”.  I richiedenti “…hanno ribadito con fermezza l’urgenza di ripristinare condizioni di legalità e riaffermato con forza la volontà indomita di tutelare salute e territorio, preannunciando di resistere ad ogni ulteriore offesa”.
Il  C.R.C.  e  Retuvasa hanno sottolineato che: “La ex Valle del Sacco, ora Valle dei Latini, già rovinosamente compromessa dall’inquinamento ambientale e dal malgoverno locale, non può essere distrutta, tradita e considerata terra di conquista proprio da coloro che devono tutto al proprio territorio…”.  L’assessore Mattei, a tal proposito, ha assunto pubblicamente su di sé la responsabilità politica di  ridefinire la questione, riservandosi  di  approfondire, nel più
breve tempo possibile, le motivazioni dei richiedenti in vista della eventuale revoca in autotutela delle contestate autorizzazioni.

COLLEFERRO. ABBIAMO SCOPERTO SUL SACCO IL “PONTE MALEDETTO” DELLA TAV CHE CAUSÒ GLI ALLAGAMENTI INVERNALI

Eccolanotiziaquotidiana, 16.06.11

Non è certamente il ponte dei sospiri. Invece è molto probabilmente il ponte che  deviò l’acqua  del fiume Sacco  sulla Casilina facendo allagare la strada e tutta la periferia della città per ben tre volte, nei mesi scorsi. Ecco quindi scoperto l’arcano degli allagamenti colleferrini. Il motivo è presto detto, al km 47,500 la Tav ( treni ad alta velocità) per effettuare dei lavori, ha dovuto costruire un gigantesco ponte proprio sul fiume Sacco che va in profondità per oltre un metro e mezzo. Ovviamente, con le abbondanti piogge cadute nel periodo invernale, agli inizi dell’anno, il Sacco  rigonfiandosi non è riuscito a far passare li sotto tutta l’acqua e tutto ciò che si portava dietro. Cosi, una volta arrivata al massiccio ponte, ha dovuto per forza uscire ed  immettersi sulla Casilina, causando gli allagamenti che abbiamo descritto con dovizia di particolari. Così, è successo che anche  tutta l’acqua proveniente dalla zona industriale dello Slim veniva raccolta prima del “Ponte maledetto” (in effetti così è stato battezzato) per poi andare a finire sui margini. Il problema è che gli uomini della Tav una volta terminati i lavori dei piloni che credeva, hanno provato a togliere questa specie di Ponte (per lo meno la parte alcune parti in cemento), ma non ci sono riusciti e l’hanno lasciato li dove tutt’ora si trova. Sta di fatto che questo ponte si trova solo un metro e mezzo sotto i livello della strada e così va a fare da trampolino all’acqua che si riversa con facilità sulla casilina  allagando bar, negozi, officine meccaniche e quant’altro gli capita a portata. La domanda adesso è chi paga adesso tutti quei danni provocati nei vari uffici e negozi? Ovviamente tutti si sono scagliati contro gli ignari amministratori, i quali addirittura ignoravano l’esistenza di qesto ponte. Noi lo abbiamo scoperto grazie al titolare di autofficina Sergio Proietti  (rimasto ovviamente anch’esso allagato) il quale ci ha accompagnato sul posto. I commenti li lasciamo a tutti voi.

 

A COLLEFERRO, UNA TAPPA DEL “GIRO D’ITALIA ELETTRICO” PER PROMUOVERE LE ENERGIE PULITE

Eccolanotiziaquotidiana, 16.06.11

L’Amministrazione comunale apre alla mobilità sostenibile e all’uso di energia da fonti rinnovabili. Farà tappa a Colleferro, lunedì prossimo 20 giugno, alle ore 9,30 in piazza Italia, il cosiddetto “Giro d’Italia elettrico” promosso dall’Associazione Corrente in movimento, che ha preso il via l’8 maggio a Roma e, dopo avere attraversato l’Italia da nord a sud, si concluderà, sempre nella capitale, il 21 giugno. Si tratta infatti di un viaggio in 45 tappe, attraverso la nazione, realizzato a bordo di una vettura interamente elettrica, e quindi senza alcuna emissione di CO2, alla scoperta delle eccellenze italiane nel campo delle fonti rinnovabili. “Un’occasione per far conoscere quanto si sta facendo sul territorio in favore della mobilità sostenibile – spiega il sindaco Mario Cacciotti, che ha accolto con favore di far parte del progetto – ma anche per promuovere tra la popolazione le tematiche delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica”. I volontari, che viaggiano a bordo di una Fiat 500 resa interamente elettrica dalla Microvett spa, sosteranno nella piazza comunale con uno Sportello informativo e saranno a disposizione della cittadinanza per distribuire materiale divulgativo, dare chiarimenti in materia, fornire notizie e suggerimenti, che torneranno utili sia ai singoli cittadini che, a maggior ragione, agli imprenditori le cui attività sono strettamente legate all’esigenza di poter disporre di fonti di energia, tra cui quelle alternative. “Sul nostro territorio – spiega l’assessore all’Ambiente Cinzia Sandroni – abbiamo, soprattutto negli ultimi anni, avviato una stretta collaborazione tra ente, ricercatori, operatori locali, al fine di dare impulso a iniziative tese allo sviluppo di progetti sulle fonti rinnovabili. E’ nato, per esempio, l’impianto a Biomasse presso il nostro Incubatore Bic Lazio, che fornirà infatti l’energia al mezzo di trasporto che farà tappa a Colleferro”. Il progetto, che ha tra i suoi testimonial personaggi di rilievo come la scienziata Margherita Hack, ha inserito l’impianto di Colleferro, il primo a microturbina in Italia alimentato a biomasse, tra le eccellenze italiane e lo presenta, dunque, come esempio da seguire in tutta Italia. L’impianto è alimentato con gli scarti provenienti dalla filiera agroalimentare che si trasformano in energia. Un modo intelligente per incentivare la filiera del biogas e favorire l’efficienza energetica delle aziende.

AMA
L’AZIENDA PROMUOVE I DIPENDENTI PIU' NOTI

Cinque giorni 16.06.2011, p. 3
Il merito trionfa sempre soprattutto nell'Ama di Panzironi. Apprendiamo, infatti, che con ordine di servizio n.130/2010 «per esigenze tecnico organizzative imme-diate e produttive aziendali si dispongono, con decorrenza immediata (dal primo di giugno secondo la data dell'ordine-ndr), le seguenti responsabilità territoriali». Segue un elenco di 11 nomi fra i quali ne spiccano  almeno tre già noti alle cronache. Vice responsabile del distretto I Monumentale
viene  nominato  infatti Angelo  Botti  che  il  9 marzo del 2009 risultava tra i 13 arrestati dai carabinieri del Noe nell'inchiesta sugli impianti di Gaia e quello di Rocca Cencia  per  lo  sversamento nei bruciatori di Colleferro di cdr (combustibile derivato da rifiuti) non a norma di legge e quindi nocivo. Il Botti, ai domiciliari per l'occasione, era allora responsabile raccolta multilaterale Ama proprio di Rocca Cencia con un evidente ruolo di controllo e

responsabilità. Balza agli occhi anche un altro incarico di responsabilità affidato per il distretto I Storico. Si tratta di Antonio Lotti, delegato Cisl e già responsabile
di Municipio per l'azienda dei rifiuti Ama, il cui nome a suo tempo finì nell'inchiesta sulla parentopoli di Ama a causa della presenza del figlio fra le assunzioni sospette di venti persone, vicenda sulla quale, fra le tante che coinvolgono Ama, stava indagando la magistratura. E ancora fra i fortunati vi è Giovanni Savignano oggi responsabile per il distretto VIII-X, che ci risulta sia stato sospeso per 20 giorni subito dopo lo scandalo della vendita di loculi e tombe. Sia ben chiaro che non è intenzione di questo giornale mettere minimamente in discussione le competenze di queste persone, semmai capire con quali criteri l'azienda procede a nomine e
spostamenti, ovviamente nell'interesse di tutti i lavoratori, trattandosi per di più di una società a capitale interamente pubblico.


COLLEFERRO CRISI DI PRODUZIONE NEI TERMOVALORIZZATORI DI GAIA
LA GUERRA DEL CDR
Da qualche settimana c’è mancanza di "combustibile" per il funzionamento degli impianti
L’azienda ha aumentato la tariffa per «mancanza di finanziamenti». Oggi vertice in Regione

Cinque giorni 16.06.2011, p. 20
V ince chi esprime il prezzo più basso grazie anche al sostegno dei contributi Cip 6 in campo ambientale. Oggi chi ci rimette è proprio il Consorzio Gaia di Colleferro da ieri al centro di una trattativa regionale per l'acquisizione. Ad avere la meglio sono le aziende più solide che grazie alle economie di scala (e a qualche contributo
in più) riescono a contenere le tariffe. Risultato è che il cdr nei termovalorizzatori di Colleferro arriva in maniera scarsa. Qualche settimana si è arrivati addirittura
alle ferie forzate per due giorni ma nei corridoi già si vocifera lo spettro di nuovi ammortizzatori sociali per far fronte all'emergenza. E i lavoratori sono sul piede
di guerra. «È da più di un anno che la Regione Lazio si è impegnata ad elaborare una tariffa unica regionale di smaltimento del cdr al fine di scongiurare le speculazioni di ordine economico e per garantire lavoro a tutti gli impianti presenti sul territorio regionale – si legge in una nota stampa dell'Rsu di Gaiagest. Non
vorremmo pensare che questa perdita di tempo possa favorire altri "attori" più o meno noti. Chiediamo alla Regione di dare un seguito serio e responsabile a quel tavolo aperto più di un anno fa per stabilire velocemente la tariffa unica regionale – continua la nota – per fare in modo di rendere ancora competitivi i nostri impianti
che, lo ribadiamo, sono fondamentali sia dal punto di vista ambientale che sociale». Sulla questione i sindacati hanno annunciato per oggi una riunione tra il
commissario straordinaro di Gaia e l'assessore regionale alle Politiche dei Rifiuti Pietro Di Paolo. «Non sappiamo quali potrebbero essere le proposte nel corso
dell'incontro – spiega Remo Cioce dell'Ugl. Stando alla normativa in materia vedo infatti difficile una tariffa unica perchè il cdr rientra di fatto tra i combustibili e
come tale soggetto alle leggi di mercato. Di certo c'è bisogno di un intervento». L'incontro in programma sarà anche un'occasione per discutere delle trattative
per l'acquisizione. Niente è trapelato martedì pomeriggio dalla lunga relazione dell'assessore Di Paolo. «La Regione mantiene l'assoluto riserbo» ha detto il delegato
regionale. Il primo confronto con i sindacati è atteso per la prossima settimana. Nel frattempo sul fronte politico non sono mancate le proposte. Il deputato Carella
(Pd) ha sollecitato un intervento di Acea. Il consiglere regionale Mancini (Pd) ha chiesto invece che sia introdotta una norma affinché la Regione non possa andare al di sotto del 51 per cento del capitale e un’altra per il riconoscimento del cosiddetto ristoro ambientale anche a favore dei comuni confinanti con quelli che ospitano discariche (come nel caso di Lariano che confina con il comune di Colleferro sede di discarica).
cs

IV CHILOMETRO TURBOGAS
TERMICA COLLEFERRO SI AFFIDA A TURBINE A GAS DI DERIVAZIONE AERONAUTICA


Cinque giorni 16.06.2011, p. 20
Con l'obiettivo di «sfruttare al meglio le risorse energetiche nazionali in termini economici, di efficienza e di impatto ambientale», la società italiana Termica Colleferro ha scelto di affidarsi all'innovativa tecnologia delle turbine a gas di derivazione aeronautica Lm2500+ G4 Dle prodotte da Ge per una nuova centrale di cogenerazione a ciclo combinato da 40 megawatt (MW) che sorgera' nel distretto industriale di Colleferro, in zona IV Chilometro. Termica Colleferro, informa una nota, è una società costituita da Seci Energia (parte del Gruppo Industriale Maccaferri) e Avio Group, leader mondiale nel settore aerospaziale. L'impianto inizierà le attività commerciali nel gennaio del 2012. Secondo i termini del contratto, del valore complessivo di 10,5 milioni di euro, Ge affiancherà la turbina a gas con una turbina a vapore e relative attrezzature di supporto sostituendo un'installazione gia' esistente presso il sito produttivo di Avio Group Space Division. La nuova centrale fornirà inoltre energia a un sistema di riscaldamento all'interno del sito di Avio.«Questo impianto risponde alla volontà di attrarre nuove realtà tecnologiche in quest'area – spiega Oreste Tasso, Ceo di Termica Colleferro -. Queste aziende prestano molta attenzione ad aspetti quali l'efficienza energetica e il ridotto impatto ambientale, e la tecnologia Ge affronta esattamente queste esigenze. Una volta operativo, l'impianto sarà in grado di produrre 300 GWh all'anno di energia elettrica e 110 GWh all'anno di energia termica, un fatto che assume rilevanza particolare dal momento che l'Italia è un Paese fortemente dipendente dalle importazioni di elettricità. Pertanto riteniamo questo progetto fondamentale per la crescita e lo sviluppo di nuove e interessanti iniziative sul territorio locale».  Nel frattempo, sul fronte popolare, continua l'opposizione al progetto. Martedì prossimo ci sarà una nuova conferenza dei sindaci della Valle del Sacco (la terza dall'avvio dell'iter) per sottoscrivere il ricorso al Capo dello Stato. Artena ha aderito per prima all'iniziativa chiedendo lo spostamento della giurisdizione in sede Tar. Altre tre Amministrazioni hanno annunciato la partecipazione ma per saperne di più bisogna aspettare la prossima settimana.

COLLEFERRO-PALIANO, INVESTITORI SPAGNOLI INSTALLANO UN GROSSO PARCO FOTOVOLTAICO DI OLTRE 70 ETTARI. I CITTADINI SI RIBELLANO ED IN REGIONE I RADICALI PRESENTANO UN'INTERROGAZIONE

Ecco la notizia quotidiana 16.06.2011

Dove c’era l’erba ora c’è una città, cantava Adriano Celentano. Oggi, dove c’è, ancora per poco, l’erba si sta montando un parco fotovoltaico immenso. Questo quanto sta accadendo vicino all’ex parco "la Selva" di Paliano, ma in territorio di Colleferro, proprio di fronte alla discarica di Colle Fagiolara.Passando così da una bruttura ad un’altra e sottraendo terreno all’agricoltura. Ancora non c’è nessun cartello che indica di quanti ettari sarà questo nuovo parco fotovoltaico. Sta di fatto che l’altro giorno si è presentato un autoarticolato ed ha scaricato pannelli solari, che sono guardati a vista dalla vigilanza. Intanto, c’è chi come una semplice cittadina scrive all’assessore all’ambiente Marco Mattei perché non ne può più di essere "aggredita" da tutto ciò sta accadendo sotto il suo naso e per cercare di far capire meglio alla Regione Lazio, che sul territorio si sta facendo un altro scempio, con il nascente Parco fotovoltaico di lato a Via Fontana Barabba (questa in territorio di Paliano), con il Comune che ha speso ben 700.0000 euro per riasfaltarla. Sappiamo solamente che i costruttori parlano spagnolo e sono della società Sedicesimasun.Ecco il testo della lettera: "Assessore Mattei, sono trascorsi invano otto messi di contatti con la Sua segreteria per avere un incontro sulla realizzazione del parco fotovoltaico a Colleferro di 71 ettari su suolo agricolo, per 30 anni, un comune che registra un’ alta concentrazione di gravi problemi ambientali: i siti di Arpa1, Arpa2, la discarica, gli inceneritori, l’inquinamento della valle del Sacco, il transito medio giornaliero di 1500 automezzi pesanti, il traffico autostradale, l’alta velocità, l’attività di estrazione della cava, il cementificio, lo Slim, la Turbogas, ecc. Lei conosce i conseguenti gravissimi reati penali commessi contro l’ambiente ed i danni provocati alla salute dei cittadini, in particolare di Colleferro. Situazione molto diversa a Paliano che si arrichisce di un Monumento nazionale – parco La Selva, ed a Valmontone che punta sul turismo. Oggi, 10 giugno 2011, sono iniziati i lavori per la realizzazione del parco fotovoltaico che è stato oggetto da parte del Comitato residenti Colleferro di un’azione popolare, di una istanza di revoca in autotutela, di due ricorsi gerarchici, di un ricorso al Tar, di un esposto alla Procura della Repubblica di Velettri, ecc. Abbiamo chiesto, sollecitato, raccomandato e pregato di poterLa incontrare, ma finora non è stato possibile. Aspettiamo per le vie brevi, a stretto giro di posta, una convocazione. A presto Ina Camilli"….