Rassegna stampa 25.06.11

Tarsu, per il Comune di Frosinone aumento del 13,5%?
Il Messaggero FR 25.06.11 p.34 di Giampaolo Russo
Le casse del Comune sono in rosso. L’amministrazione arrivata a questo punto cercherà di aumentare le tasse. In particolare a subire un cospicuo ritocco all’insù sarà la Tarsu, la tassa sui rifiuti.
Negli uffici del Comune già si fanno le prime cifre. Si vocifera che l’incremento della tassa per la raccolta dei rifiuti solidi urbani sarà del 13,5%, un aumento che porterebbe l’ente locale de capoluogo ad incassare qualcosa come 900 mila euro in più. Questa cifra potrebbe coprire i costi relativi al ciclo di smaltimento dei rifiuti ed agli aumenti di gasolio. Un aumento di tasse che sinora era stato scongiurato ma che, evidentemente, la sempre maggiore crisi economica che sta attanagliando le casse comunali, non può più evitare. Anche se, è chiaro, questo scatenerà le ire dei cittadini.

Tarsu, per il Comune di Frosinone aumento del 13,5%?
Il Messaggero FR 25.06.11 p.34 di Giampaolo Russo
Le casse del Comune sono in rosso. L’amministrazione arrivata a questo punto cercherà di aumentare le tasse. In particolare a subire un cospicuo ritocco all’insù sarà la Tarsu, la tassa sui rifiuti.
Negli uffici del Comune già si fanno le prime cifre. Si vocifera che l’incremento della tassa per la raccolta dei rifiuti solidi urbani sarà del 13,5%, un aumento che porterebbe l’ente locale de capoluogo ad incassare qualcosa come 900 mila euro in più. Questa cifra potrebbe coprire i costi relativi al ciclo di smaltimento dei rifiuti ed agli aumenti di gasolio. Un aumento di tasse che sinora era stato scongiurato ma che, evidentemente, la sempre maggiore crisi economica che sta attanagliando le casse comunali, non può più evitare. Anche se, è chiaro, questo scatenerà le ire dei cittadini.
«L’inefficienza di questo Comune – commenta il consigliere comunale del Pdl, Carlo Gagliardi – ora la si vuole far pagare ai cittadini. Era stato promesso ai cittadini che le tasse, visto il periodo di difficile congiuntura economica, non sarebbero aumentate ed invece anche questa promessa non è stata mantenuta».
Intanto continuano le polemiche relativi allo slittamento degli stipendi dei dipendenti comunali. Ad oggi ancora non è dato sapere il giorno in cui potranno essere riscossi. E a muoversi sono anche i sindacati: «L’Ugl Frosinone – afferma il segretario provinciale Autonomie Federica Pulciani – esprime una forte preoccupazione per la situazione venutasi a determinare al comune di Frosinone. Ciò determina enormi disagi ai lavoratori, specie per chi è impegnato a pagare mutui o finanziamenti».
«L’Ugl Autonomie chiede il massimo impegno da parte degli amministratori per risolvere al più presto questa incresciosa situazione – aggiunge la sindacalista – e pagare quanto prima gli stipendi ma, contestualmente, chiederemo un incontro agli amministratori per verificare eventuali responsabilità. Se una tale situazione dovesse ripresentarsi non è escluso che l’Ugl proclami lo stato di agitazione con possibili giornate di sciopero che andrebbero ad inficiare la normale attività amministrativa ed i servizi erogati ai cittadini».
Non si placa neppure il botta e risposta tra l’assessore al Bilancio Stefania Martini e il consigliere comunale del Pdl, Danilo Magliocchetti: «Ho fatto delle domande – dichiara – alle quali il titolare della delega al bilancio si é ben guardato dal rispondere, per cui torno a riformularle: cosa é stato fatto per incassare gli oneri di urbanizzazione? Dopo l’infruttuosa vendita dei beni comunali, quali ulteriori iniziative sono state assunte per incassare i soldi già messi in bilancio? Il Comune di Frosinone è in grado di garantire il pagamento degli stipendi con puntualità nei prossimi mesi?».
«Anche se fossero entrati gli oneri concessori – replica l’assessore Stefania Martini – non si sarebbero coperti i 49 milioni di spese correnti di cui 22 solo per gli stipendi. Se ogni anno lo Stato che prima ci garantiva 19 milioni di entrate compie tagli su tagli è ovvio che viene a mancare la copertura. Comunque possa rassicurare i dipendenti che questo disagio sarà relativo solo al mese corrente vista la contemporaneità di altre scadenze». Adesso non resta che aspettare il Consiglio comunale – che dovrebbe essere fissato in questa settimana, o comunque entro il trenta giugno – per l’approvazione del bilancio dove, è facile prevedere, si scateneranno le polemiche tra maggioranza e opposizione.

Anagni, ancora appello dell'assessore all'ambiente Retarvi per un corretto "porta a porta"
Ultimissime 24.06.11
Tutela ambientale e salvaguardia del centro urbano cittadino: l’Assessore all’Ambiente Guglielmo Retarvi interviene nuovamente per difendere la bontà di un progetto – quello relativo al sistema di raccolta “porta a porta” – sul quale molto ha scommesso l’intera amministrazione comunale. Nella prospettiva di incrementare un sistema virtuoso di smaltimento dei rifiuti solidi urbani, Retarvi lancia un appello rivolto a tutta la popolazione anagnina, affinché comprenda la necessità di proseguire lungo questo percorso ormai intrapreso e non si lasci quindi tentare dalla voglia di tornare indietro. << Con l’avvio della raccolta “porta a porta” – spiega l’Assessore all’Ambiente Guglielmo Retarvi – abbiamo inteso dare una svolta concreta ad un sistema di gestione e riciclo dei rifiuti ormai obsoleto e dannoso per l’ambiente circostante. Per questo – continua poi l’Assessore – sarebbe del tutto insensato ed improduttivo abbandonare questo positivo sistema, dal momento che anche molti altri comuni limitrofi stanno incrementando il “porta a porta” e l’avvio di isole ecologiche; è questo un evidente segnale di cambiamento che vogliamo perseguire ad ogni costo. Per amore della nostra città e per rispetto del nostro territorio, dobbiamo appellarci al nostro senso di responsabilità e spirito civico, impegnandoci quotidianamente ad eseguire correttamente la differenziazione dei rifiuti. Grazie al “porta a porta” – conclude Retarvi – possiamo infatti raggiungere risultati confortanti non solo in termini di miglioramento della qualità ambientale, ma soprattutto ottenere un significativo contenimento delle tariffe TARSU a carico dei cittadini che in questi giorni, invece, sono al centro di consistenti rincari anche in Comuni a noi molto vicini. Con l’impegno e la collaborazione costante di ciascuno di noi, una città pulita e più rispettosa dell’ambiente è a portata di mano>>.

IL COMUNICATO STAMPA DI IERI DEL COORDINAMENTO ACQUA PUBBLICA
Il Messaggero Fr 25.06.11 p.34
Dopo l’esito del referendum e la recente sentenza del Tar, subito le tariffe. Poi rivedere il piano d’ambito con la partecipazione diretta dei cittadini. Lo chiede il Coordinamento provinciale per l’acqua pubblica. «Non è più tollerabile – dicono Severo Lutrario, Fulvio Pica e Mario Antonellis – alcun rinvio». Secondo il Coordinamento quel 58% dei cittadini recatisi alle urne e l’ultima sentenza del Tar – che ha dato 120 giorni all’Autorità d’ambito per la definizione delle tariffe dal 2006 al 2011 e del piano d’ambito 2010/2013, pena il commissariamento dell’Ato -, sono la conferma di quanto da sempre affermato. «Già un anno fa richiedevamo la definizione delle corrette tariffe per l’oggi e per il pregresso, rilevando come siano nettamente inferiori a quelle provvisorie del 2005 (pari a 0.94 euro/mc)». Secondo il dossier realizzato dal Coordinamento basandosi sui dati forniti da Acea, la tariffa per il 2010 dovrebbe essere addirittura pari a 0.83 euro/mc. E il piano d’ambito? Loro rivendicano una partecipazione diretta al momento della compilazione: «Nessuno pensi che il nuovo Piano possa essere determinato nelle sacrestie di uffici squalificati. A monte delle determinazioni tecniche, le scelte del piano si fondano su scelte politiche che attengono al campo della democrazia. I cittadini hanno indicato la loro volontà di partecipare e noi vogliamo rappresentarli».De.Co