Acquisto Selva di Paliano – Mola Piscoli, svolta per la Valle del Sacco

L’avvio dell’iter amministrativo, ormai apparentemente inarrestabile, per l’istituzione del Monumento naturale de La Selva di Paliano e Mola Piscoli su tutti i 470 ettari de La Selva, e la delibera di Giunta regionale n.354 con cui il Lazio si impegna ad acquistare l’area, utilizzando i fondi già stanziati in bilancio, a partecipare alle aste giudiziarie per La Selva, nonché a mantenere l’integrità della stessa, segnano un evento di straordinaria importanza per la Valle del Sacco. “L’istituzione del Monumento naturale de La Selva di Paliano era uno dei punti salienti della nostra Piattaforma programmatica 2010, considerato il valore naturalistico del sito e la sua posizione di cerniera tra la ancora incontaminata macroarea che si estende da Olevano romano a Paliano, e la macroarea più esposta storicamente all’inquinamento, che si snoda lungo il corso del Sacco da Colleferro in poi. Questo traguardo è ormai a un passo, grazie alla sinergia maturata nel tempo tra istanze avanzate dall’associazionismo (in primo luogo va ricordato Il Grillo Parlante onlus) e alcune amministrazioni a tali istanze più sensibili” – così Francesco Bearzi, Coordinatore Retuvasa Provincia di Frosinone.

L’avvio dell’iter amministrativo, ormai apparentemente inarrestabile, per l’istituzione del Monumento naturale de La Selva di Paliano e Mola Piscoli su tutti i 470 ettari de La Selva, e la delibera di Giunta regionale n.354 con cui il Lazio si impegna ad acquistare l’area, utilizzando i fondi già stanziati in bilancio, a partecipare alle aste giudiziarie per La Selva, nonché a mantenere l’integrità della stessa, segnano un evento di straordinaria importanza per la Valle del Sacco. “L’istituzione del Monumento naturale de La Selva di Paliano era uno dei punti salienti della nostra Piattaforma programmatica 2010, considerato il valore naturalistico del sito e la sua posizione di cerniera tra la ancora incontaminata macroarea che si estende da Olevano romano a Paliano, e la macroarea più esposta storicamente all’inquinamento, che si snoda lungo il corso del Sacco da Colleferro in poi. Questo traguardo è ormai a un passo, grazie alla sinergia maturata nel tempo tra istanze avanzate dall’associazionismo (in primo luogo va ricordato Il Grillo Parlante onlus) e alcune amministrazioni a tali istanze più sensibili” – così Francesco Bearzi, Coordinatore Retuvasa Provincia di Frosinone.

“Doveroso ricordare – prosegue Bearzi – che l’iter per la costituzione del Monumento naturale fu avviato dall’Assessorato all’Ambiente nella scorsa legislatura regionale. Fu uno dei pochi provvedimenti importanti di una gestione complessivamente assai deludente dell’emergenza della Valle del Sacco. Ma è ora senza dubbio merito dell’Amministrazione Sturvi, e tra gli altri del responsabile del Progetto Selva Vincenzo Romagnoli, l’aver trovato determinazione, lucidità e motivazione necessarie a spingere verso la conclusione l’iter per salvare e rivalutare La Selva. Va riconosciuto inoltre all’attuale Giunta regionale di aver pienamente corrisposto le attese di un’Amministrazione che oggi a Paliano si impone come uno dei punti di riferimento della Valle del Sacco per progettualità orientata verso la salvaguardia ambientale e la promozione del turismo”.

“Ora è auspicabile – afferma Alberto Valleriani, Presidente Retuvasa – che il Master Plan elaborato da BIC Lazio e ARP venga implementato con il coinvolgimento delle associazioni che per conoscenza storica del sito e specifiche competenze sono in grado di valutare la correttezza dei progetti sinora concepiti, nonché di avanzare nuove proposte. Per ciò garantiamo la nostra piena disponibilità. In prima istanza, possiamo dirci perfettamente d’accordo su una valorizzazione turistica – che l’Amministrazione di Paliano sta promuovendo anche con altre iniziative – compatibile con il valore naturalistico de La Selva. Consigliamo invece molta cautela per quanto riguarda i progetti di impianti a biomassa, anche di limitata potenza, in quanto potrebbero innescare dinamiche difficilmente controllabili nel medio-lungo periodo. Tra l’altro, pare auspicabile anche coordinare tale Master Plan con quello presentato da Andreas Kipar per l’intera Valle del Sacco, nel quadro dell’azione promossa dall’assessore all’Ambiente della Provincia di Frosinone Fabio De Angelis”.

“Ma soprattutto, alla luce di questa vittoria ambientale di sapore epocale, bisogna riconsiderare tutti gli iter amministrativi che investono il limitrofo Comune di Colleferro, che in materia ambientale potrebbe cercare di prendere esempio da Paliano. E’ evidente che non ha senso concepire accanto a un Monumento naturale l’impianto di Trattamento Meccanico Biologico previsto dal Piano rifiuti Marrazzo e confermato da quello Polverini, che riceverebbe 125.000 tonnellate annue di materiali, selezionandoli in contrasto con la gerarchia dei rifiuti stabilita dalle direttive europee, e risultando sostanzialmente funzionale al ciclo dell’incenerimento con la preselezione di CDR (Combustibile Derivato da Rifiuti). Ancor meno senso avrebbe prolungare la vita della discarica di Colle Fagiolara, situata di fronte a La Selva, per cui l’8.5.09 (prot. n. 85440) la Giunta Marrazzo ha deliberato un ampliamento sino a 1.500.000 di metri cubi.

Diciamo ancora grazie a chi ha contribuito a raggiungere questo splendido risultato, ma per certi versi il lavoro comincia adesso. Come al solito – conclude Valleriani – siamo pronti a intessere sinergie positive tra tutte le forze ‘verdi’, a correggere criticamente o a coadiuvare propositivamente l’operato delle Amministrazioni”.

Ufficio stampa Retuvasa

11.12.10