Colleferro, il MIBACT dichiara il Castello Vecchio bene di interesse culturale.


Comunicato Stampa
Comitato per la Salvaguardia del Castello

 
Colleferro, il MIBACT dichiara il Castello Vecchio bene di interesse culturale.
 

 


Il Castello Vecchio di Colleferro andrà finalmente ad occupare il posto che merita tra i beni culturali italiani: con un apposito decreto il Ministero dei Beni e Attività Culturali e del turismo ha ufficialmente apposto il vincolo di interesse culturale sull’importante edificio medievale colleferrino. Al castello è stato dunque formalmente riconosciuto l’interesse culturale sancito dall’art. 10 c. 3 del Codice dei Beni Culturali secondo cui rientrano in questa categoria le cose immobili e mobili che presentano interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico particolarmente importante.
 
Si tratta di un riconoscimento di grande rilevanza, che segnala l’indiscutibile valore dell’edificio in questione e che rappresenta il giusto coronamento della lunga attività di opposizione intrapresa da cittadini e associazioni riuniti nel Comitato di Salvaguardia del Castello Vecchio contro il progetto edilizio che dal 2009, con l’avallo dell’Amministrazione Comunale, minacciava seriamente l’integrità dell’area che circonda il castello nonché la sua reale fruizione pubblica.
 
Come non ricordare le nove palazzine di due, tre e quattro piani che il proprietario-costruttore Furlan avrebbe voluto innalzare proprio a ridosso del castello con il relativo apparato di garage, rampe e strade carrabili? Come dimenticare il goffo tentativo di far passare per un intervento di riqualificazione un programma di cementificazione e di sottrazione di spazio verde alla città? Come non sorridere ripensando alle briciole, insufficienti persino alla sola messa in sicurezza del castello, con cui il progettista sperava di dare un contentino alla collettività? Ma soprattutto, come non indignarsi ancora una volta ripensando alle illegalità procedurali compiute dall’Amministrazione in relazione allo spostamento del vincolo cimiteriale al fine di “agevolare” l’iter di approvazione del progetto?
 
Banchetti informativi con vasta partecipazione di persone, una raccolta di firme che in tre giorni ha registrato oltre 400 adesioni, manifestazioni di partecipazione collettiva come la biciclettata del luglio dello scorso anno, oltre ai numerosi interventi formali prodotti nel corso dell’iter burocratico, sono stati gli strumenti con cui la città ha voluto difendere il proprio patrimonio.
 
Se dunque le numerose criticità segnalate dalle associazioni hanno contribuito alla bocciatura del progetto edilizio da parte delle autorità competenti (Conferenza dei Servizi del 24 aprile 2013), il nuovo atto del Ministero smentisce nella sostanza i pareri favorevoli dati da alcuni organi di valutazione dimostrando in modo palese quanto si è cercato con ogni mezzo di affermare: l’integrità del Castello Vecchio e dell’area verde circostante non sono barattabili con alcun interesse privato, essi rappresentano un bene di interesse storico e culturale che prescinde dal valore meramente economico dell’area e costituiscono un patrimonio comune dell’intera collettività.
 
Alla luce di questo nuovo atto l’apposizione del vincolo non può pertanto costituire un punto di arrivo ma solo una tappa, importantissima, di un percorso più lungo che dovrà condurre alla piena valorizzazione del sito nel reale interesse dei cittadini. Attendiamo con ansia l’impegno dell’amministrazione in tal senso, esortando chi governa questa città a mettere finalmente in atto tutte le misure necessarie a garantire una volta per tutte la reale tutela e valorizzazione di un sito così rilevante per la stessa città di Colleferro. Come associazioni garantiamo il nostro impegno per avviare un percorso di valorizzazione di tutta l’area del castello, promuovendo la ricerca di idee progettuali, delle risorse e delle competenze necessarie, anche nel contesto europeo, consapevoli del fatto che è necessario affermare nuove logiche di valorizzazione del patrimonio culturale, artistico, paesaggistico e ambientale del nostro territorio.
 
Colleferro, 20 settembre 2014
 

Comunicato Stampa
Comitato per la Salvaguardia del Castello

 
Colleferro, il MIBACT dichiara il Castello Vecchio bene di interesse culturale.
 

 


Il Castello Vecchio di Colleferro andrà finalmente ad occupare il posto che merita tra i beni culturali italiani: con un apposito decreto il Ministero dei Beni e Attività Culturali e del turismo ha ufficialmente apposto il vincolo di interesse culturale sull’importante edificio medievale colleferrino. Al castello è stato dunque formalmente riconosciuto l’interesse culturale sancito dall’art. 10 c. 3 del Codice dei Beni Culturali secondo cui rientrano in questa categoria le cose immobili e mobili che presentano interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico particolarmente importante.
 
Si tratta di un riconoscimento di grande rilevanza, che segnala l’indiscutibile valore dell’edificio in questione e che rappresenta il giusto coronamento della lunga attività di opposizione intrapresa da cittadini e associazioni riuniti nel Comitato di Salvaguardia del Castello Vecchio contro il progetto edilizio che dal 2009, con l’avallo dell’Amministrazione Comunale, minacciava seriamente l’integrità dell’area che circonda il castello nonché la sua reale fruizione pubblica.
 
Come non ricordare le nove palazzine di due, tre e quattro piani che il proprietario-costruttore Furlan avrebbe voluto innalzare proprio a ridosso del castello con il relativo apparato di garage, rampe e strade carrabili? Come dimenticare il goffo tentativo di far passare per un intervento di riqualificazione un programma di cementificazione e di sottrazione di spazio verde alla città? Come non sorridere ripensando alle briciole, insufficienti persino alla sola messa in sicurezza del castello, con cui il progettista sperava di dare un contentino alla collettività? Ma soprattutto, come non indignarsi ancora una volta ripensando alle illegalità procedurali compiute dall’Amministrazione in relazione allo spostamento del vincolo cimiteriale al fine di “agevolare” l’iter di approvazione del progetto?
 
Banchetti informativi con vasta partecipazione di persone, una raccolta di firme che in tre giorni ha registrato oltre 400 adesioni, manifestazioni di partecipazione collettiva come la biciclettata del luglio dello scorso anno, oltre ai numerosi interventi formali prodotti nel corso dell’iter burocratico, sono stati gli strumenti con cui la città ha voluto difendere il proprio patrimonio.
 
Se dunque le numerose criticità segnalate dalle associazioni hanno contribuito alla bocciatura del progetto edilizio da parte delle autorità competenti (Conferenza dei Servizi del 24 aprile 2013), il nuovo atto del Ministero smentisce nella sostanza i pareri favorevoli dati da alcuni organi di valutazione dimostrando in modo palese quanto si è cercato con ogni mezzo di affermare: l’integrità del Castello Vecchio e dell’area verde circostante non sono barattabili con alcun interesse privato, essi rappresentano un bene di interesse storico e culturale che prescinde dal valore meramente economico dell’area e costituiscono un patrimonio comune dell’intera collettività.
 
Alla luce di questo nuovo atto l’apposizione del vincolo non può pertanto costituire un punto di arrivo ma solo una tappa, importantissima, di un percorso più lungo che dovrà condurre alla piena valorizzazione del sito nel reale interesse dei cittadini. Attendiamo con ansia l’impegno dell’amministrazione in tal senso, esortando chi governa questa città a mettere finalmente in atto tutte le misure necessarie a garantire una volta per tutte la reale tutela e valorizzazione di un sito così rilevante per la stessa città di Colleferro. Come associazioni garantiamo il nostro impegno per avviare un percorso di valorizzazione di tutta l’area del castello, promuovendo la ricerca di idee progettuali, delle risorse e delle competenze necessarie, anche nel contesto europeo, consapevoli del fatto che è necessario affermare nuove logiche di valorizzazione del patrimonio culturale, artistico, paesaggistico e ambientale del nostro territorio.
 
Colleferro, 20 settembre 2014