Colleferro, sulla gestione dei rifiuti vige l’anarchia.


Comunicato Stampa
Comitato Residenti Colleferro e Retuvasa
 
 
Colleferro, le attività di trasferimento rifiuti in discarica senza autorizzazioni: vige l’anarchia.

 

La Regione Lazio, il Comune di Colleferro, su richiesta della società regionale Lazio Ambiente spa, il 5 dicembre 2014 portano in Conferenza di servizi la controversa e non risolta questione dei “rifiutidi colle Fagiolara, Colleferro.
 
All’ordine del giorno l’approvazione di una “variante non sostanziale dell’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale), finalizza a realizzare all’interno della discarica, un centro di trasferenza”. 
 
La questione dei rifiuti è rimasta “sospesa” tra i ritardi dell’autorizzazione del nuovo impianto TMB (trattamento meccanico biologico) e l’adempimento dell’ordinanza del TAR del Lazio: adito da Retuvasa, Comitato Residenti Colleferro e Raggio Verde, il Tribunale ha vietato dal 10 settembre 2014 lo sversamento di rifiuti tal quale nel sito di colle Fagiolara.
 
Manca una soluzione definitiva e nelle more, in via provvisoria – per 60 giorni – la Regione ha autorizzato la sola attività di trasbordo, ma  dal 10 settembre scorso,  Lazio Ambiente, la società regionale di gestione del servizio di raccolta, ha messo in pratica anche un’attività di trasferenza, quest’ultima non autorizzata dalla Regione. Per questo motivo nei documenti sulla tracciabilità dei rifiuti  c'è scritto via Palianese, senza altri riferimenti, come l’indicazione esatta del luogo e della sede dove avviene il trasbordo!
 
In applicazione all’ordinanza del TAR del Lazio la Regione si è limitata a prevedere solo operazioni di trasbordo dei rifiuti dai compattatori ai tir, diretti al TMB di Rida Ambiente, ad Aprilia, per rientrare a Colleferro come residuo di lavorazione.   
In pratica, la discarica viene utilizzata come stazione di trasferenza dei rifiuti provenienti dai 25 Comuni aderenti alla suddetta società (circa 30-40 compattatori al giorno). Infatti i rifiuti, dopo una pesatura presunta, vengono riversati a terra, ricaricati nei bilico, trasportati  ad Aprilia; qui vengono lavorati per la preparazione di CDR destinato agli inceneritori di Colleferro e riamessi in discarica come FOS, per quanto riguarda la biostabilizzazione dell’umido,  e come scarti di lavorazione dello stesso CDR.
Il tutto per mantenere la stessa gestione dei rifiuti, drogata dal ristoro ambientale, incassato dal Comune di Colleferro e privo di trasparenza sull’effettivo utilizzo nei capitoli di Bilancio.
L’insieme di queste attività sono qualificabili come afferenti ad un centro di trasferenza e non possono qualificarsi come mere operazioni di trasbordo, travaso e trasferimento, trattandosi di vera e propria compattazione del rifiuto, ottimizzazione del carico, stoccaggio provvisorio e/o deposito preliminare, con tempi di permanenza – in taluni casi – superiori alle 24 ore, nel piazzale della discarica.
 
Nel caso di specie, colle Fagiolara non è un impianto di stoccaggio provvisorio, non ha le caratteristiche richieste ed i tempi massimi di permanenza dal momento della raccolta del rifiuto allo scarico presso il sito danno luogo a percolato, fermentazione e putrefazione dell’organico con pesanti effetti odorigeni e produzione di biogas.
 
Al fine di assicurare che non vi sia soluzione di continuità nell’applicazione della normativa in materia ambientale, le Pubbliche amministrazioni devono adeguare preventivamente gli atti autorizzativi e questo non è avvenuto da parte della regione Lazio.
 
Finora, però, le attività di trasferenza sono avvenute senza una specifica autorizzazione regionale, che fissi tempi certi e misure di protezioni meccaniche per l’abbattimento degli odori nauseabondi, mediante una variazione – a nostro avviso – sostanziale dell’AIA.
L’avvio del procedimento autorizzativo del centro di trasferenza non sana la situazione di fatto “mascherata” come attività di trasbordo.
 
Il 5 dicembre 2014 abbiamo partecipato alla Conferenza dei servizi, convocata in Regione per esaminare la richiesta di Lazio Ambiente sul centro di trasferenza a colle Fagiolara e qui abbiamo assistito al primo atto di una recita inedita di un copione vecchio, dove c’è anche un piccolo colpo di scena.
Protagonisti i dirigenti della Società, i responsabili della direzione regionale Rifiuti, il Sindaco di Colleferro, Mario Cacciotti, i dirigenti dell’ASL e un rappresentante di associazioni e comitati.
 
La scena è occupata interamente dal Sindaco Cacciotti, che prende la parola sul TMB a Colleferro e dichiara la sua contrarietà al progetto.
Il Sindaco deve essersi sentito più a suo agio a manifestare il suo dissenso in una sala riunioni della Regione piuttosto che sfilare sotto la pioggia a fianco dei suoi colleghi Sindaci nel corteo organizzato dalla campagna Rifiutiamoci! il 29 novembre 2014, indetta proprio per dire NO! all’impianto di TMB.
 
Anche sulle questioni ambientali della discarica, il Sindaco si ritrova, stranamente, sulle stesse posizioni di associazioni e comitati.
Il TMB non era all’ordine del giorno e tutti i presenti hanno colto perfettamente il senso politico di quella contrarietà, il cui obiettivo è quello di aprire una trattativa, dove il “io do affinchè tu dia” farà da guida, mentre l’adesione alle questioni ambientali è solo funzionale alla partita. Il Sindaco, infatti,  ribadisce in più di una occasione, che l’AA.CC. intende rivedere la propria posizione favorevole sul TMB.
Anche qualche timida obiezione circa la conduzione della discarica all’indirizzo dei vertici di Lazio Ambiente, in sintonia con le osservazioni della ASL e delle parti sociali, rafforza la finalità strumentale di tali dichiarazioni.
La Conferenza si è conclusa con un rinvio a 30 giorni che significa tollerare la prosecuzione nel sito di discarica delle operazioni di trasferenza ancora senza autorizzazione?
 
Per le associazioni e i comitati, che conoscono molto bene le posizioni, le azioni e le dichiarazioni degli ultimi 20 anni dall’AA.CC. sulla questione rifiuti, contano i fatti.
Chiediamo quindi che sia convocato il Consiglio comunale, in seduta straordinaria, per far conoscere ai cittadini i motivi per i quali sono maturati i presupposti per un ripensamento.
Affermazioni di questa dirompenza, dopo che per 5 anni l’AA.CC. è stata favorevole al TMB  – se corrispondenti ad un nuovo orientamento politico – devono essere conosciute dall’intera collettività.

 
 
Colleferro, 14 dicembre 2014
 
 
CLICCA QUI per scaricare le osservazioni alla Conferenza di Servizi del centro di trasferenza. 
 


Comunicato Stampa
Comitato Residenti Colleferro e Retuvasa
 
 
Colleferro, le attività di trasferimento rifiuti in discarica senza autorizzazioni: vige l’anarchia.

 

La Regione Lazio, il Comune di Colleferro, su richiesta della società regionale Lazio Ambiente spa, il 5 dicembre 2014 portano in Conferenza di servizi la controversa e non risolta questione dei “rifiutidi colle Fagiolara, Colleferro.
 
All’ordine del giorno l’approvazione di una “variante non sostanziale dell’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale), finalizza a realizzare all’interno della discarica, un centro di trasferenza”. 
 
La questione dei rifiuti è rimasta “sospesa” tra i ritardi dell’autorizzazione del nuovo impianto TMB (trattamento meccanico biologico) e l’adempimento dell’ordinanza del TAR del Lazio: adito da Retuvasa, Comitato Residenti Colleferro e Raggio Verde, il Tribunale ha vietato dal 10 settembre 2014 lo sversamento di rifiuti tal quale nel sito di colle Fagiolara.
 
Manca una soluzione definitiva e nelle more, in via provvisoria – per 60 giorni – la Regione ha autorizzato la sola attività di trasbordo, ma  dal 10 settembre scorso,  Lazio Ambiente, la società regionale di gestione del servizio di raccolta, ha messo in pratica anche un’attività di trasferenza, quest’ultima non autorizzata dalla Regione. Per questo motivo nei documenti sulla tracciabilità dei rifiuti  c'è scritto via Palianese, senza altri riferimenti, come l’indicazione esatta del luogo e della sede dove avviene il trasbordo!
 
In applicazione all’ordinanza del TAR del Lazio la Regione si è limitata a prevedere solo operazioni di trasbordo dei rifiuti dai compattatori ai tir, diretti al TMB di Rida Ambiente, ad Aprilia, per rientrare a Colleferro come residuo di lavorazione.   
In pratica, la discarica viene utilizzata come stazione di trasferenza dei rifiuti provenienti dai 25 Comuni aderenti alla suddetta società (circa 30-40 compattatori al giorno). Infatti i rifiuti, dopo una pesatura presunta, vengono riversati a terra, ricaricati nei bilico, trasportati  ad Aprilia; qui vengono lavorati per la preparazione di CDR destinato agli inceneritori di Colleferro e riamessi in discarica come FOS, per quanto riguarda la biostabilizzazione dell’umido,  e come scarti di lavorazione dello stesso CDR.
Il tutto per mantenere la stessa gestione dei rifiuti, drogata dal ristoro ambientale, incassato dal Comune di Colleferro e privo di trasparenza sull’effettivo utilizzo nei capitoli di Bilancio.
L’insieme di queste attività sono qualificabili come afferenti ad un centro di trasferenza e non possono qualificarsi come mere operazioni di trasbordo, travaso e trasferimento, trattandosi di vera e propria compattazione del rifiuto, ottimizzazione del carico, stoccaggio provvisorio e/o deposito preliminare, con tempi di permanenza – in taluni casi – superiori alle 24 ore, nel piazzale della discarica.
 
Nel caso di specie, colle Fagiolara non è un impianto di stoccaggio provvisorio, non ha le caratteristiche richieste ed i tempi massimi di permanenza dal momento della raccolta del rifiuto allo scarico presso il sito danno luogo a percolato, fermentazione e putrefazione dell’organico con pesanti effetti odorigeni e produzione di biogas.
 
Al fine di assicurare che non vi sia soluzione di continuità nell’applicazione della normativa in materia ambientale, le Pubbliche amministrazioni devono adeguare preventivamente gli atti autorizzativi e questo non è avvenuto da parte della regione Lazio.
 
Finora, però, le attività di trasferenza sono avvenute senza una specifica autorizzazione regionale, che fissi tempi certi e misure di protezioni meccaniche per l’abbattimento degli odori nauseabondi, mediante una variazione – a nostro avviso – sostanziale dell’AIA.
L’avvio del procedimento autorizzativo del centro di trasferenza non sana la situazione di fatto “mascherata” come attività di trasbordo.
 
Il 5 dicembre 2014 abbiamo partecipato alla Conferenza dei servizi, convocata in Regione per esaminare la richiesta di Lazio Ambiente sul centro di trasferenza a colle Fagiolara e qui abbiamo assistito al primo atto di una recita inedita di un copione vecchio, dove c’è anche un piccolo colpo di scena.
Protagonisti i dirigenti della Società, i responsabili della direzione regionale Rifiuti, il Sindaco di Colleferro, Mario Cacciotti, i dirigenti dell’ASL e un rappresentante di associazioni e comitati.
 
La scena è occupata interamente dal Sindaco Cacciotti, che prende la parola sul TMB a Colleferro e dichiara la sua contrarietà al progetto.
Il Sindaco deve essersi sentito più a suo agio a manifestare il suo dissenso in una sala riunioni della Regione piuttosto che sfilare sotto la pioggia a fianco dei suoi colleghi Sindaci nel corteo organizzato dalla campagna Rifiutiamoci! il 29 novembre 2014, indetta proprio per dire NO! all’impianto di TMB.
 
Anche sulle questioni ambientali della discarica, il Sindaco si ritrova, stranamente, sulle stesse posizioni di associazioni e comitati.
Il TMB non era all’ordine del giorno e tutti i presenti hanno colto perfettamente il senso politico di quella contrarietà, il cui obiettivo è quello di aprire una trattativa, dove il “io do affinchè tu dia” farà da guida, mentre l’adesione alle questioni ambientali è solo funzionale alla partita. Il Sindaco, infatti,  ribadisce in più di una occasione, che l’AA.CC. intende rivedere la propria posizione favorevole sul TMB.
Anche qualche timida obiezione circa la conduzione della discarica all’indirizzo dei vertici di Lazio Ambiente, in sintonia con le osservazioni della ASL e delle parti sociali, rafforza la finalità strumentale di tali dichiarazioni.
La Conferenza si è conclusa con un rinvio a 30 giorni che significa tollerare la prosecuzione nel sito di discarica delle operazioni di trasferenza ancora senza autorizzazione?
 
Per le associazioni e i comitati, che conoscono molto bene le posizioni, le azioni e le dichiarazioni degli ultimi 20 anni dall’AA.CC. sulla questione rifiuti, contano i fatti.
Chiediamo quindi che sia convocato il Consiglio comunale, in seduta straordinaria, per far conoscere ai cittadini i motivi per i quali sono maturati i presupposti per un ripensamento.
Affermazioni di questa dirompenza, dopo che per 5 anni l’AA.CC. è stata favorevole al TMB  – se corrispondenti ad un nuovo orientamento politico – devono essere conosciute dall’intera collettività.

 
 
Colleferro, 14 dicembre 2014
 
 
CLICCA QUI per scaricare le osservazioni alla Conferenza di Servizi del centro di trasferenza.