Rassegna stampa 27.11.11-28.11.11

Beta-hch nel latte, nuovo caso tra Ceccano e Castro
Il Messaggero FR 28.11.11 pp.45 (prima) e 47 – di Denise Compagnone

Beta-hch nel latte, nuovo caso tra Ceccano e Castro
Il Messaggero FR 28.11.11 pp.45 (prima) e 47 – di Denise Compagnone

Beta-esaclorocicloesano, torna lo spettro tra le aziende agricole della Valle del Sacco. Dopo l’ultimo caso di Anagni, risalente solo a qualche settimana fa, venerdì è arrivato un nuovo sequestro da parte dell’Amministrazione comunale di Ceccano che ha convalidato l’ordinanza di sequestro della Asl di un’azienda bufalina situata in via La Spina, al confine tra Ceccano e Castro, a causa della riscontrata presenza di tracce di beta hch nel latte prodotto. L’ordinanza, che convalida quella della Asl arrivata mercoledì, prevede il blocco della movimentazione degli animali; il divieto di consumo e commercializzazione del latte sequestrato e lo smaltimento di quello comunque prodotto giornalmente tramite ditta autorizzata. A far scattare il sequestro è stato l’esito delle ormai consuete analisi dell’ufficio veterinario sul latte di massa, risultate positive. Le cause, però, la ricerca delle fonti inquinanti, sono ancora al vaglio dell’anamnesi degli operatori del servizio veterinario. L’ipotesi più accreditata porterebbe a pensare, come accade frequentemente, ad una miscelazione tra il foraggio acquistato altrove e quello in loco, inevitabilmente contaminato, magari per un’impossibilità economica dell’azienda di acquistare tutto dall’esterno. Per l’allevamento in questione non si tratta, purtroppo, di una novità. I proprietari dell’azienda, che gestiscono una trentina di capi bufalini, hanno a che fare con il derivato del Lindano – trasportato dal Sacco ed ormai permeato nei terreni adiacenti sui quali da mesi vige il divieto di pascolo e coltivazione da parte del Comune prima e l’Ufficio commissariale poi -, già dal febbraio 2009 quando cominciarono ad arrivare i primi sequestri. Già allora questo fu uno degli allevamenti colpiti dalle misure restrittive, protrattesi per molte settimane. Anche per loro, così come per il caso degli Arduini, si avviò la trattativa con Regione e Ufficio commissariale per arrivare ad un risarcimento danni. Mentre nel primo caso la questione si è chiusa, in questo caso non è ancora accaduto.
De.Co.

Allarme PM 10 a Ferentino denunciato da Legambiente
Il Messaggero FR 27.11.11 pp.45 (prima) e 47 – di Denise Compagnone

E’ allarme inquinamento a Ferentino. A lanciarlo è il circolo locale di Legambiente dopo che anche i dati forniti da Arpa Lazio Frosinone hanno segnalato valori allarmanti. In particolare il valore delle polveri sottili, le cosiddette Pm10, nella centralina posizionata a Sant’Agata, ha sforato anche sabato malgrado la chiusura degli uffici pubblici e privati. Il valore si è assestato a 58 microgrammi/metro cubo contro il limite massimo consentito di 50 microgrammi/metro cubo. Il superamento del limite dall’inizio dell’anno è avvenuto in 49 occasioni contro le 35 previste come limite massimo. Anche nel week end scorso i valori avevano superato i limiti anche di domenica con le scuole chiuse. Sabato 19 novembre tra l’altro anche il valore del biossido di azoto, l’NO2 ha superato il limite ed è la settima volta che accade dall’inizio del 2011. Dati molto preoccupanti che allarmano i residenti. «Ferentino è una città inquinata, purtroppo solo gli amministratori non se ne rendono conto. Non c’è alcuna iniziativa di contrasto in programma e l’ambiente è stato dimenticato» ha tuonato Fabio Magliocchetti di Legambiente. Dal comune, l’assessore all’ambiente, Sergio Marrocco ribatte: «Sono molto preoccupato, soprattutto per quanto riguarda i valori di biossido di azoto c’è poco da scherzare. Ma non è vero che stiamo fermi, non siamo ciechi e neanche sordi. Il problema è che bisogna trovare soluzioni efficaci e non provvedimenti tanto per far vedere che si fa qualcosa. Ho in cantiere 7-8 progetti, entro due settimane sceglieremo come agire. Limitazioni al mercoledì? Si potrebbero riproporre, non è un’idea morta, ma non basterebbero a risolvere il problema».