Rassegna stampa 19.03.12-21.03.12

Rifiuti/Lazio: in attesa incontro con Clini. Protesta dei manifestanti

22 Marzo 2012 – 15:43

(ASCA) – Roma, 22 mar – Sono circa 400 i manifestanti che si sono radunati in Via Cristoforo Colombo sotto la sede del ministero dell'Ambiente, dove intorno alle 17 e' previsto un incontro, forse quello definitivo, tra il ministro Corrado Clini, il prefetto commissario per l'emergenza rifiuti, Giuseppe Pecoraro, il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, la governatrice del Lazio, Renata Polverini e il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti. Oggetto dell'incontro i siti per le discariche da mesi sono al centro di proteste e dell'attenzione dell'opinione pubblica romana e della provincia.

Rifiuti/Lazio: in attesa incontro con Clini. Protesta dei manifestanti

22 Marzo 2012 – 15:43

(ASCA) – Roma, 22 mar – Sono circa 400 i manifestanti che si sono radunati in Via Cristoforo Colombo sotto la sede del ministero dell'Ambiente, dove intorno alle 17 e' previsto un incontro, forse quello definitivo, tra il ministro Corrado Clini, il prefetto commissario per l'emergenza rifiuti, Giuseppe Pecoraro, il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, la governatrice del Lazio, Renata Polverini e il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti. Oggetto dell'incontro i siti per le discariche da mesi sono al centro di proteste e dell'attenzione dell'opinione pubblica romana e della provincia.

Fin dal primo pomeriggio si stanno radunando coloro che abitano nelle zone interessate dalla realizzazione delle discariche. Tanti i cartelli di protesta contro il sindaco e contro la Polverini, preso di mira il prefetto Pecoraro il quale nei mesi scorsi ha individuato nella zona di Corcolle e in quella di Riano i luoghi adatti a ospitare provvisoriamente le discariche una volta che Malagrotta cessera' l'attivita', il 12 giugno.

Colorata la protesta: alcune donne sono vestite in abiti tipici folcloristici e l'appello che emerge con piu' insistenza e' quello del ricorso alla raccolta differenziata dei rifiuti.

Ufficio Stampa Verdi – Regione Lazio
COMUNICATO STAMPA

RIFIUTI

BONESSIO (VERDI), MOVIMENTO ORMAI CONTESTA POLITICA RIFIUTI E NON SOLO SITI. INCREDIBILE SCELTA CONSIGLIO DI STATO SU INCENERITORE ALBANO

«Le scellerate politiche di Alemanno e Polverini, unite all'atteggiamento superficiale della Provincia, on materia di rifiuti hanno prodotto la saldatura di tutti i comitati che vi si oppongono, unendo la protesta e i cittadini in un movimento che ora non contesta più solamente la scelta dei siti, ma la logica del presunto "sviluppo" che c'è dietro a queste scelte. – afferma il Presidente dei Verdi del Lazio, Nando Bonessio – Questo è ciò che emerso dalla grande e partecipata manifestazione che si è tenuto sotto al Ministero dell'Ambiente, mentre l'incontro tra il Ministro Clini e il Prefetto Pecoraro è stato "stranamente" spostato all'ultimo momento in prefettura, mentre i rappresentanti dei comitati sono stati ricevuti per un incontro "inutile" al quale non era presente il Ministro Clini. Di sicuro non saranno questi trucchetti che scoraggeranno un movimento che ormai è radicato e compatto nel chiedere un diverso modello di gestione dei rifiuti».

«Nella giornata di oggi dobbiamo purtroppo anche registrare la scelta scellerata del Consiglio di Stato che ha di fatto dato il via all'inceneritore di Albano e all'altrettanto incredibile posizione del Pd Romano che per voce del Capogruppo Marroni plaude a una decisione che non solo favorisce il monopolista dei rifiuti romani, Cerroni, ma condanna i cittadini dei Castelli Romani all'inquinamento. Vorremmo ricordare agli entusiasti degli inceneritori che quello di Albano fu autorizzato in fretta e furia il 29 dicembre 2008 per poter usufruire degli incentivi del Cip6 che premiano in maniera incredibile l'incenerimento dei rifiuti come una rinnovabile. Noi Verdi siamo pronti a sostenere i comitati contro l'inceneritore d'Albano in qualsiasi sede vorranno agire in futuro per tutelare la loro salute e i loro territori». 

Roma, 22 marzo 2012
UFFICIO STAMPA
Giulio Finotti 340 2734910
Sergio Ferraris 347 3803887

 GRUPPO VERDI – REGIONE LAZIO

Via della Pisana 1301 – 00163 Roma
Tel. 06 6593 7014, 06 65937043 – Fax. 06 65937089
Capo Ufficio Stampa: Antonio Barone
Mail. ufficiostampa.verdi@regione.lazio.it

COMUNICATO STAMPA

Rifiuti

Peduzzi (Prc-Fds): “Denunciamo Clini per violazione del segreto istruttorio e per abuso d’ufficio”

“Abbiamo depositato oggi, presso la Procura della Repubblica, un atto di denuncia e di querela nei confronti del ministro dell’Ambiente, per violazione del segreto istruttorio e per abuso d’ufficio. Un provvedimento dovuto a seguito delle dichiarazioni del Prof. Corrado Clini, che ha annunciato pubblicamente di aver appreso dalla Regione Lazio, per vie brevi e prima ancora di vedere la documentazione ufficiale, che il Consiglio di Stato avrebbe sbloccato la procedura relativa alla costruzione dell’inceneritore di Albano e che Acea starebbe avviando la realizzazione di una terza linea di inceneritore. Si tratta di dichiarazioni rese prima ancora del deposito e della pubblicazione delle sentenza di accoglimento dell’appello promosso dal Consorzio Ecologico Massimetta, il cui contenuto doveva ritenersi riservato e segreto, visto che esiste un preciso divieto di darne comunicazione prima”. E’ quanto afferma il capogruppo regionale della Federazione della Sinistra , Ivano Peduzzi che ha sottoscritto l’atto di denuncia insieme al capogruppo Fds al Comune di Albano, Salvatore Tedone.

“Il comportamento del ministro Clini è grave perché rischia di condizionare l’esito della sentenza del Consiglio di Stato, dopo l’annullamento da parte del Tar della Valutazione di I mpa tto Ambientale e dell’autorizzazione Integrata Ambientale con cui la Regione Lazio aveva autorizzato la realizzazione dell’inceneritore di Albano. Ancor più grave – ribadisce Peduzzi – se pensiamo che tale anticipazione coinvolge gli interessi delle dieci amministrazioni comunali dei Castelli Romani, presenti in giudizio insieme alle associazioni scriventi, per contrastare la costruzione di un impianto pericoloso per l’intera comunità”.

“Sotto il profilo sociale, infatti, l’anticipazione di una sentenza scardina il dovuto rispetto che i cittadini devono avere nei confronti della Giustizia – prosegue Peduzzi – sotto il profilo giuridico viola un preciso dovere di riservatezza a cui sono tenuti i magistrati e i pubblici funzionari. Ne consegue che il ministro Clini, dando comunicazione all’esterno del contenuto di una sentenza in corso di elaborazione, ha commesso una violazione del segreto istruttorio e conseguentemente un abuso d’ufficio”.

“Siamo tuttavia fiduciosi nell’operato della magistratura  – conclude – e auspichiamo un giudizio autonomo a conferma della sentenza del Tar che ha bocciato la procedura autorizzativa, motivandone le ragioni con indiscutibili elementi tecnici”.

 Ufficio Sta mpa Fds Regione Lazio

http://www.federazionesinistralazio.it/

Enel, black-out, rimborsi in bolletta
Il Messaggero FR 22.03.12 pp. 37 (prima) e 39

di STEFANO DE ANGELIS

In provincia di Frosinone, durante il periodo delle precipitazioni nevose, oltre 76mila utenze, tra case, attività commerciali e imprese, sono rimaste al buio. A una settimana dall’emergenza, erano ancora circa 2.500. Ora, dunque, si apre lo spiraglio del rimborso, che – spiega Enel – «verrà versato prossimamente direttamente nelle bollette dell’energia elettrica». Essi, «vengono riconosciuti indipendentemente dalla responsabilità in ordine all’interruzione, che peraltro Enel esclude, in ragione dell’eccezionalità delle precipitazioni nevose».
Ma quali sono i criteri per quantificare l’indennizzo? La durata massima delle interruzioni senza preavviso è differenziata in base alla grandezza dei centri: per le città con più di 50mila abitanti è di 8 ore, per quelle intermedie con più di 5.000 abitanti di 12 ore, mentre per i Comuni con meno di 5.000 abitanti di 16 ore. Questo per le utenze a bassa tensione, come ad esempio le abitazioni, mentre per quelle industriali (alimentati in media tensione) i limiti temporali sono dimezzati. Per le forniture a uso domestico il rimborso va da un minimo di 30 euro a un massimo di 300; per altri usi siano a bassa o alta tensione con potenza inferiore o uguale a 100 kw (ad esempio bar, piccoli artigiani, e così via) da 150 euro a 1.000 euro; per le utenze a bassa tensione con potenza superiore a 100 kw viene riconosciuto, per il superamento della soglia massima senza energia, un indennizzo di 2 euro a kw fino a un massimo di 3.000 euro, mentre per quelle di media tensione da 1,5 euro a kw fino a un massimo di 6.000 euro. Gli ultimi due casi riguardano medi e grandi clienti (uffici di certe dimensioni e zone industriali). I rimborsi sono progressivi: aumentano ogni 4 ore di durata dell’interruzione.